Di fatto l’operatore di biblioteca è probabile sia oggi portato a farsi carico non solo della elaborazione di proposte bibliografiche, ma anche di elaborare sitografie su argomenti storici che possano costituire strumento complementare a quello bibliografico, specie nella misura in cui il sito web consente di integrare determinate conoscenze con la riproduzione del documento, scritto, audio fotografico o video che sia che non sempre o facilmente risulta accessibile tramite il testo a stampa.
Ma, sia chiaro, non perché il documento possa semplicemente far bella mostra di sé rimanendo fine a se stesso; non perché il documento serva “solo” a dimostrare determinate affermazioni storiche, fungendo da “prova” ; ma anche perché il documento riprodotto sul web, indagato, possa suscitare altre domande e fornire altre risposte; ed anche e soprattutto perché proprio la ricerca del documento costituisce dimensione essenziale della ricerca storica.
A questo proposito, possiamo aggiungere che, anche quando la stessa istituzione biblioteca si fa carico della organizzazione di mostre del proprio patrimonio documentale di eventuale interesse storico, l’esposizione fine a se stessa può forse risultare utile solo allo specialista ma non certo al territorio. Il fine di tale iniziative dovrebbe essere anche quello di offrire:
1. elementi di contesto che sappiano inserire il documento e darne ragione;
2. semplici e sintetiche ma precise informazioni filologiche sul documento stesso, sulla sua provenienza e conservazione (perché il pubblico abbia consapevolezza che conservare è un atto di volontà e intelligenza, non solo provvedimento burocratico automatico e quindi privo di significato);
3. percorsi e strumenti di indagine e approfondimento sulle tematiche evidenziate dai documenti, percorsi e strumenti sia interni che esterni alla stessa biblioteca, e tra questi ultimi anche quelli offerti dal web.
È per questo che occorre che anche in ambito bibliotecario si indirizzi il pubblico non tanto verso il sito-vetrina quanto piuttosto verso il sito-officina, cioè quel sito che offra materiali sui quali poter lavorare e nei cui confronti il pubblico non sia solo spettatore.