Dove si trovano le fonti secondarie?
Soprattutto nelle biblioteche, ovviamente, e in libreria.
Le biblioteche e la rivoluzione degli OPAC (On line Public Access Catalog: v. http://www.aib.it/aib/opac/repertorio.htm): essi garantiscono accesso più efficiente (tempo) ed efficace ( quanto a qualità dei risultati della ricerca) alle risorse della biblioteca, e quindi contribuiscono anche alla ottimizzazione delle risorse economiche e umane presenti in biblioteca.
Vi sono poi iniziative specifiche e particolari, come quella gestita proprio dalla LIUC della Associazione ESSPER, per lo spoglio degli articoli di periodici italiani di scienze sociali, economia, diritto e storia: http://www.biblio.liuc.it/essper/ .
Ma non ci sono solo gli OPAC: la biblioteca deve sfruttare ulteriormente anche risorse comunicative del web, per fornire al pubblico indicazioni utili e preziose:
· sul come e dove reperire in rete risorse/informazioni storiche non reperibili o non reperibili facilmente in biblioteca ( v. il prezioso sito sui Crimini di guerra italiani: www.criminidiguerra.it/ );
· sulla presenza di convegni/conferenze/giornate di studio/mostre di argomento storico, delle quali per il pubblico non specialistico ma comunque interessato (studenti e altri) non è facile: 1) venire a conoscenza; 2) venire a conoscenza in tempo utile (v. , anche, quando sei inserito negli elenchi, spedizioni di locandine/inviti che arrivano troppo tardi).