Gli storici di professione lavorano sulle fonti primarie; essi le cercano, le studiano, le interpretano, le confrontano, pongono loro delle domande e cercano delle risposte; sulla base di queste operazioni, elaborano visioni e spiegazioni dei fatti storici, spiegano cause e conseguenze; i manuali e i saggi che essi scrivono sono il prodotto di questi studi, e costituiscono, per noi, le fonti secondarie della nostra conoscenza storica.
Per fonti secondarie, infatti, intenderemo in genere tutto quanto è stato prodotto al fine di interpretare o riprodurre in qualche modo un oggetto storico, a volte anche ciò che lo interpreta o registra in modo indiretto o inconsapevole.
Insomma, il manuale di storia è ad esempio una classica fonte secondaria, poichè esso interpreta e spiega i fatti storici, certo citando o mostrandoci qualche fonte, ma complessivamente fornendoci le interpretazioni e/o le conclusioni cui gli storici sono arrivati circa quegli eventi, ma dopo quegli eventi; e così ad esempio un saggio sulla rivoluzione russa o una biografia di Napoleone sono fonti secondarie.