Alcuni casi virtuosi
· Banca Intesa (http://gea.bancaintesa.it/archivio/ ).
· IRI (http://www.maas.ccr.it/Documentazione/xml/File%20introduttivo.xml ).
· L’ Istituto Storico germanico di Roma: la banca-dati sulla presenza e i movimenti delle truppe germaniche in Italia durante la II guerra mondiale: (http://www.dhi-roma.it/ortdb.html?&L=11 ).
· Un archivio inventato: Immagini di storia (http://www.immaginidistoria.it/epoche.php): raccolta di immagini da archivi e fondazioni diverse catalogate per epoche e luoghi.
Ma soprattutto, per esemplificare le potenzialità del web rispetto alle procedure della ricerca storica:
- http://www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/index.php?id=71 , "Progetto Mediceo avanti il Principato", ovvero il progetto di digitalizzazione in formato immagine (quasi 150.000 immagini!) dell'Archivio della famiglia Medici di Firenze comprendente carte private e politico-diplomatiche che vanno dal XIV secolo al 1537, in cui pregevolissima risulta la riproduzione (anche a colori) dei documenti e non particolarmente complessa la procedura di ricerca, ma in cui, ahimè, il "navigatore" che non sia un ricercatore professionista non dispone affatto di elementi che lo aiutino a contestualizzare le fonti, fatta eccezione per l'albero genealogico della famosa famiglia fiorentina. Manca evidentemente ogni preoccupazione di tipo didattico-divulgativo ( ma è certo che tali ottiche non debbano essere proprie anche di un ente archivistico?); d'altra parte, se anche così non fosse, è difficilmente immaginabile il costo di un'operazione tesa a rendere fruibile tale ingente patrimonio anche da parte di chi specialista non è. Questioni non semplici da risolvere.