Corso Information literacy e storia

La storia a(l) tempo di internet
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LICEO "REBORA"
Rho Liceo delle Scienze Sociali

Il futuro ha un cuore antico
 
  
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Questi ultimi siti presentano per la Sodini una struttura simile, così organizzata:

La Sodini osserva che in questi siti “Il discorso da storico si etico, politico e militante. La conoscenza storica diviene…strumento per combattere…forme di falsificazione, di razzismo o di intolleranza”, e ciò basandosi soparattutto su “memorie e non storia: la Rete sembra…privilegiare un rapporto con il passato centrato sulla memoria delle deportazione…piuttosto che sulla storia di essa” (pag.215). Inoltre “La Rete…con la sua molteplicità di memorie particolari ci restituisce un’immagine della deportazione non monolitica ma…ne rivendica giustamente la natura poliedrica e sfaccettata” (pagg.215-6).

Quanto ai destinatari, quelli privilegiati, e ciò è conseguente a quanto appena detto sopra, sembrano essere i giovani, ai quali si intendono trasmettere valori ben precisi e informazioni ben diverse da quelle proposte dai siti cosiddetti “negazionisti” (che negano del tutto shoah e deportazioni: v. AAArgh il revisionismo olocaustico in Italia: http://www.vho.org/aaargh/ital/ital.html )  e “revisionisti” (che ne propongono altre discutibili interpretazioni). 

Tra i siti negazionisti, in Italia, la Sodini segnala appunto quello dell’Associazione degli anziani amatori dei racconti di guerra e di Olocausto ( AAArgh, che si autodefinisce revisionista), i cui contenuti motivano ancor più “l’urgenza che storici di professione si interessino alla rete e si organizzino…iniziative…che mettano in grado l’appassionato di storia che si rivolge al Web…di distinguere tra storia e falsificazione storica”.

Autore: Andrea Marzulli
Copyright Andrea Marzulli e LIUC 2002-2004
 
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