Al termine di questa rassegna di volumi a stampa e siti web, per quanto assai parziale e imprecisa, è nondimeno possibile esprimere qualche semplice riflessione, che allo stesso tempo in effetti costituisce la speranza nella realizzazione di un processo.
Quale? Quello, già auspicato da più parti, che è necessario compiano molti siti di enti e associazioni scientificamente validi nell'andare oltre il loro attuale status pur importante di "siti-vetrina", per passare a quello di "siti-officina", e cioè in grado di offrire a studenti, insegnanti, studiosi, cittadini onestamente interessati alla conoscenza storica:
Siti nei quali il "navigante" a cui abbiamo fatto riferimento altrove possa mettere mano alla storia e alle sue fonti: è necessario insomma che Odisseo entri nella fucina di Vulcano, il fabbro degli dei, e impari a maneggiarne gli arnesi.
Solo così, almeno in una certa misura, si può a ragion veduta sperare che la storia sul web possa passare in mano agli storici ed essere sottratta a mitomani, millantatori di vario genere, falsari veri e propri, appassionati in buona fede ma non sempre attendibili e sufficientemente rigorosi.
Forse soltanto in questo modo una buona divulgazione della storia e delle pratiche dello storico attraverso il web potrà contribuire a evitare l'ulteriore ampliarsi di quel vuoto di memoria, di conoscenza storica, di spirito critico e di ricerca presso le giovani generazioni di cui tanto spesso ci lamentiamo (come se d'altra parte le precedenti ne fossero immuni...).