Quanto ai fruitori, agli oggetti di questa storia militare, alle sue peculiarità e anche alle ragioni del suo successo in Rete, per la Sodini in generale nei siti <amatoriali> “l’affidabilità dell’informazione storica e quindi la sua autenticità non sono verificate, né…verificabili”, e questo perché essi costituiscono in definitiva per i curatori “dietro il paravento del <fare storia>…occasione per tramandare una serie di valori comuni quali coraggio, abnegazione, generosità ed amor di patria”; per cui ne “Emerge una <storia> raccontata da militari e ad uso e consumo di coloro che, militari o no, ne condividono…tradizioni, valori, ideali”, e ciò vale “ in misura differenziata, anche per quanto attiene le sezioni dedicate alla storia dei siti ufficiali delle Forze Armate” (pag.260). I quali ultimi sono caratterizzati “ da una totale mancanza di contestualizzazione di certe gravi vicende…(la guerra di Etiopia…, la guerra civile spagnola…il fascismo ed il cambiamento di fronte del 1943…); e per la Sodini “certe gravi omissioni non possono essere giustificate” (pag.261).
Tuttavia, tra i siti amatoriali la Sodini rinviene anche contributi preziosi, come quelli forniti da:
Mentre tra i siti appartenenti al secondo gruppo individua come “esempi virtuosi”:
molto meno invece le paiono tali:
Quanto a www.storia-militare.it/, l’ “unico sito che rappresenta gli storici miltari italiani, non immette alcun contenuto storico né…storiografico in Rete” (pag.267).
In conclusione, e relativamente alla questione del confronto tra la storia militare in Rete e la storia militare come è intesa oggi, “l’offerta di un sapere storico prodotto da professionisti della materia è pressocchè nulla…. Nella storia militare online domina l’histoire bataille, il piatto e superficiale nozionismo… una prospettiva metodologica vieta…. Nella storia militare tout court invece è la dimensione sociale a far da padrona” (pag.267).
Mi permetto infine di segnalare: