Corso Information literacy e storia

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Considero un risultato positivo il fatto di essere riuscito a coinvolgere la stragrande maggioranza degli studenti nello svolgimento di questa parte del programma con le suddette modalità: solo 1 studente in III e 1 in IV  non hanno praticamente svolto in alcun modo alcuno dei questionari.                                                                            

Pochi altri studenti ( un paio per classe) non hanno svolto tutti i questionari, o sono stati spesso  molto poco rispettosi delle scadenze; la grande maggioranza invece è stata discretamente precisa e puntuale, da questo punto di vista.

Un’altra problematica ha riguardato ovviamente la tendenza, da parte di alcuni, a rifarsi ai questionari altrui: operazione molto semplice per lavori di questo genere da svolgere a casa, e per di più “incoraggiata” dal “copia-incolla” che i programmi di scrittura rendono possibile,  con “prestiti” anche da una classe all’altra: ciò ha richiesto molta attenzione in fase di correzione, da parte mia: non solo nell’esame dei contenuti e della forma linguistica delle risposte, ma anche delle proprietà tipiche  di un elaborato scritto in formato digitale, che a volte hanno appunto rivelato tali “passaggi”: formato di scrittura, autore del file, impaginazione, proprietà del file stesso, datazione etc. Credo di poter dire che molti di coloro cui è stato  attribuita tale modalità di svolgimento del lavoro si sono corretti e hanno poi svolto per conto proprio i lavori successivi ( come a volte ha dimostrato la correzione praticamente in tempo reale degli errori segnalati). Il problema della certa attribuzione del lavoro svolto a chi lo firma tuttavia permane; cercherò di capire se esistono sistemi non troppo complessi per risolverlo, rivolgendomi a colleghi più esperti di me in ambito informatico.