L'analisi delle fonti informative potrebbe essere organizzata secondo questo schema.
- Gli input: prodotti agricoli, mercati nazionali e internazionali, lavoro, capitali
- L'organizzazione dell'apparto produttivo: concentrazione, tecnologie, ricerca, innovazione di prodotto e di processo
- Gli output: produzione, consumo, commercializzazione, import/export, globalizzazione dei mercati dei prodotti
Oppure potremmo organizzare il discorso in base alle tipologie di dati/documenti.
Potremmo per prima cosa occuparci dei dati fattuali, prendendo in considerazione quelli relativi ai beni, materie prime, prodotti, alle loro quantità o ai loro prezzi.
Altri dati fattuali sono quelli che riguardano l'andamento dei risultati di bilancio delle imprese del settore. Nel caso di un settore come il nostro, caratterizzato dalla presenza di molti grandi gruppi che dominano i mercati, sul lato dei dati non potremmo trascurare di dare un posto rilevante alla segnalazione di fonti informative sull'andamento dei mercati finanziari.
Dopo i dati fattuali avremmo potuto occuparci dei diversi comparti, di individuare le articolazioni interne del settore, cioè nel nostro contesto si tratterebbe di capire se per i diversi ambiti possiamo contare su documenti pubblici dello stesso livello e della stessa affidabilità oppure ciò non sia vero.
Qui possiamo anticipare una risposta: tra il settore dell'industria ortofrutticola e quello del "beverage" le differenze in fatto di disponibilità di documenti e di fonti possibili sono enormi.