Autori:
Esposito, Gaetano Fausto ![](http://www.bncf.firenze.sbn.it/img/logo-bncf.jpg)
,
Altobelli, Carla ![](http://www.bncf.firenze.sbn.it/img/logo-bncf.jpg)
Titolo:
Capitale fiduciario e sviluppo a livello regionale: un'analisi esplorativa del ruolo del capitale civico e moralePeriodico:
Rivista di economia e statistica del territorioAnno:
2014 - Fascicolo:
3 - Pagina iniziale:
5 - Pagina finale:
39A partire dallo studio di Edward Banfield del 1958 diverse ricerche hanno esaminato il nesso tra aspetti fiduciari, istituzioni e sviluppo economico a livello regionale. Minore è stata l’attenzione sul ruolo dell’imprenditorialità sui processi fiduciari e le relazioni con il sistema istituzionale. Il paper, partendo da una scomposizione del capitale fiduciario in capitale sociale, capitale civico e capitale morale, verifica il ruolo delle istituzioni formali e l’influenza di questi fattori sullo sviluppo, formulando alcune ipotesi sul grado di sostituzione/complementarietà tra istituzioni formali e informali. Gli autori elaborano un modello regionale in cui il livello di sviluppo è funzione del capitale sociale, del capitale civico, di quello morale, del grado di efficienza delle istituzioni formali e del livello di imprenditorialità , sottoponendolo a test econometrici. Utilizzando un panel di dati disponibili a livello regionale per gli anni 1995-2012, con le variabili espresse in logaritmi (per ottenere dai coefficienti stimati delle misure di elasticità immediatamente confrontabili), attraverso uno stimatore a effetti fissi, gli autori ottengono risultati significativi e di segno corretto per tutti gli indicatori a livello nazionale. Tre i principali risultati: il ruolo del capitale civico e del capitale morale nel favorire l’imprenditorialità sembra in generale superiore a quello del capitale sociale, oltre che di maggiore impatto al Nord rispetto alla media del Paese. L’effetto (negativo) dell’inefficienza delle istituzioni formali è differenziato per il Centro-Nord e il Mezzogiorno: un sistema istituzionale inefficiente penalizza certamente il Sud in misura lievemente superiore rispetto alla media italiana, mentre non è possibile trarre conclusioni univoche per il Centro-Nord dove la stima di questa variabile non è significativa. Infine, il contributo dell’imprenditorialità è più rilevante al Sud. La presenza di una cultura imprenditoriale attiva è essenziale per lo sviluppo, risultato particolarmente importante nelle aree con livelli di prodotto pro-capite più bassi. Pertanto nelle regioni in ritardo di sviluppo, fino a quando non si sarà consolidato uno stock adeguato di capitale fiduciario, il funzionamento delle istituzioni formali e la presenza di un’imprenditorialità di mercato, incideranno sullo sviluppo più che nel resto del Paese: se le politiche per il Sud aumentassero l’efficienza delle istituzioni formali, promuovendo un ambiente più favorevole all’imprenditorialità , tali aree potrebbero avere una maggiore crescita, riducendo il divario con il resto del Paese.
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Opere monografiche dal catalogo BNCF
SICI: 1971-0380(2014)3<5:CFESAL>2.0.ZU;2-N
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