Autore:
Bagella, Stefania Titolo:
«L’origin, la natura, il buono e il bello delle piante». La botanica sassarese nel contesto delle ricerche floristiche in Sardegna, dal riformismo settecentesco alla fine del XIX secoloPeriodico:
Annali di storia delle università italianeAnno:
2022 - Volume:
30 - Fascicolo:
2 - Pagina iniziale:
287 - Pagina finale:
310Il saggio intende offrire un quadro sugli studi botanici in Sardegna e in particolare nell’Universitàdi Sassari tra il XVIII e la fine del XIX secolo. I primi trattati scientifici sulla storia naturale della Sardegna risalgono al periodo del riformismo sabaudo settecentesco. Lo studio della botanica si sviluppò in ambito universitario a partire dalle riforme boginiane del 1764-1765, come parte dell’insegnamento della Materia medica, ma giàdal 1748 svolgeva le sue ricerche, a partire dalla Sardegna meridionale, il naturalista Michele Antonio Plazza, mentre l’attivitàdello studioso locale Gavino Pitalis si concentrò nel nord dell’isola. Il grande protagonista degli studi botanici sardi nella prima metàdel XIX secolo fu Giuseppe Giacinto Moris, autore dell’imponente «Flora sardoa», pubblicata tra il 1837 e il 1859. Il periodo successivo vide il progressivo sviluppo di una scuola botanica locale, a partire dall’opera di Maurizio Reviglio che impiantò il primo erbario sistematico dell’ateneo sassarese
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Opere monografiche dal catalogo BNCF
SICI: 1127-8250(2022)30:2<287:«LNIBE>2.0.ZU;2-A
Testo completo:
https://www.rivisteweb.it/download/article/10.17396/105586Testo completo alternativo:
https://www.rivisteweb.it/doi/10.17396/105586Esportazione dati in Refworks (solo per utenti abilitati)
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