Autori: Campanella, Piera , Battistelli, Stefania
Titolo: Comando e controllo nel lavoro agile: prime riflessioni
Periodico: Prisma
Anno: 2020 - Fascicolo: 2 - Pagina iniziale: 52 - Pagina finale: 67

La normativa italiana in materia di lavoro agile (L. n. 81 del 2017) delinea le ca-ratteristiche di una nuova modalità di lavoro flessibile, senza vincoli specifici di orario e luogo di lavoro. L’istituto, che nasce con finalità di incrementare la com-petitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, solleva questioni nuove, concernenti tanto l’organizzazione e la produttività del lavoro, quanto il benessere dei lavoratori, aprendo nuovi spazi di riflessione e di studio a riguardo. Alla luce di queste prime considerazioni, il contributo in oggetto si concentra sull’impatto del lavoro agile, e più in generale del lavoro a distanza, nei confronti dei poteri tipici del datore di lavoro rispetto alle relazioni industriali-tipo. Con l’introduzione di nuove tecnologie e di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il potere di controllo del datore di lavoro tende a rafforzarsi, esponendo i lavoratori a nuove forme di sorveglianza costante. In questo (nuovo) contesto, ci si chiede, in particolare, in che modo il potere di controllo o vigilanza si atteggi nel lavoro a distanza, quale funzione sia deputato ad assolvere e se e in che misura risulti com-patibile con la disciplina avente ad oggetto la vigilanza sull’esatto adempimento degli obblighi contrattuali da parte dei dipendenti di cui all’art. 4 St. lav. Analoga-mente, ci si chiede quali siano gli effetti della flessibilità dell’orario di lavoro sul potere, sui doveri e sulle responsabilità del datore, chiamato a garantire la discon-nessione del lavoratore dagli strumenti tecnologici di lavoro attraverso l’adozione di apposite misure tecniche e organizzative (art. 19, co. 1, L. 81/2017). D’altro can-to, lo scopo del diritto alla disconnessione non è solo quello di tutelare la salute del lavoratore e garantire il rispetto della sua vita personale, ma anche quello di evita-re il rischio di abuso di potere del datore di lavoro, comunemente definito "time porosity". Tuttavia, un modo adeguato per garantire efficacemente il diritto del lavoratore alla disconnessione non è ancora stato individuato e la questione meri-ta di essere approfondita. Tenuto conto di ciò, sarebbe opportuno ripensare al ruo-lo, da una parte, della contrattazione collettiva e delle parti sociali e, dall’altra, della legge nell’ottica di innalzare la qualità del lavoro a distanza.


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SICI: 0393-9049(2020)2<52:CECNLA>2.0.ZU;2-V
Testo completo: http://www.francoangeli.it/riviste/Scheda_Rivista.aspx?IDArticolo=70556&Tipo=Articolo PDF

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