Autore: Mangiameli, Stelio
Titolo: La 'laicità' dello Stato tra neutralizzazione del fattore religioso e 'pluralismo confessionale e culturale' (a proposito della sentenza che segna la fine del giuramento del teste nel processo civile).
Periodico: Diritto e società
Anno: 1997 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 27 - Pagina finale: 55 - Parte: SAGGI

La sentenza n.149 del 1995, conduci la Corte costituzionale ha introdotto nel processo civile, per ovviare al caso dell'obiezione totale di prestare il giuramento, l'" impegno solenne", è argomentata in modo non coerente, attraverso il ricorso: alla libertà di coscienza, alla disparità di trattamento con i testi del processo penale e al regime di pluralismo confessionale culturale , " risultante dall' accoglimento del principio di laicità dello Stato" . Gli effetti della pronuncia mettono in evidenzia una tendenza alla neutralizzazione del fattore religioso, quale elemento costitutivo della vita civile della comunità , che finisce inevitabilmente con contraddire i caratteri più autentici del principio di " laicità" . Infatti, l'affermazione di questo principio va ricercata nella capacità dell'ordinamento di regolare i comportamenti umani all'interno del pluralismo confessionale e cultura,e senza operare con strumenti autoritativi ,mentre una funzione di neutralità attiva impone allo Stato di utilizzare i suoi poteri per regolare la sfera assiologia. Questa posizione , che si richiama al " non cognitivismo " , pertanto, determina una relazione tra Stato e comunità religiose e tra Stato ed individui non ispirati al principio di libertà espresso in Costituzione e realizza uno svuotamento della carica assiologica incorporata, per opera dal Costituente , nella Carta, che prescrive una " laicità" fondata sulla valorizzazione del fattore religioso , quale forma di estrinsecazione del principio di " promozione della persona umana ".


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SICI: 0391-7428(1997)1<27:L'DSTN>2.0.ZU;2-9

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