Autore:
Salvia, Filippo
Titolo:
Autonomie speciali e altre forme di autonomia differenziata.Periodico:
Diritto e società Anno:
2002 - Fascicolo:
4 - Pagina iniziale:
451 - Pagina finale:
467Il testo originario della Costituzione prevede due diversi tipi di regioni: ordinarie e speciali. Le prime dotate di potestà legislativa concorrente; le seconde munite anche di potestà legislativa esclusiva. Nella prassi si è però assistito alla sostanziale uniformazione del sistema: il che ha fatto sorgere ripetutamente qualche dubbio circa l'utilità del mantenimento dell'anzidetto dualismo.
La riforma costituzionale del 2001 non sembra però aver condiviso le anzidette perplessità . Essa, infatti, non solo ha mantenuto l'originaria distinzione, ma ha previsto anche una nuova riforma di " differenziazione", che consente alle singole regioni ( attraverso l'attivazione di appositi procedimenti) di ampliare significativamente le proprie competenze legislative.
Sul merito di questa riforma esistono in atto due diverse valutazioni. Secondo una prima tesi, la nuova " specialità diffusa" consentirebbe alle regioni più attrezzate ed efficienti la possibilità di una maggiore crescita , senza con questo danneggiare i livelli di vita dei cittadini delle altre regioni. Secondo un'altra tesi invece il meccanismo delle " due velocità " - al di là delle intenzioni - finirebbe per esonerare le regioni più ricche da certi vincoli di solidarietà , col rischio in tal modo di alterare il senso della comune cittadinanza. Sarà l'esperienza reale a dire l'ultima parola al riguardo.
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SICI: 0391-7428(2002)4<451:ASEAFD>2.0.ZU;2-N
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