Autore: Faella, Gianluca
Titolo: Above-cost predation : spunti di analisi economica e comparata
Periodico: Mercato concorrenza regole
Anno: 2010 - Volume: 12 - Fascicolo: 2 - Pagina iniziale: 243 - Pagina finale: 277

Mentre negli Stati Uniti il divieto del "predatory pricing" è legato alla mancata copertura di un'appropriata misura dei costi, cui s'affianca l'ulteriore requisito della seria probabilità di recuperare le perdite, in Europa l'offerta di prezzi superiori al livello dei costi continua a esporre le imprese a responsabilità per violazione della disciplina antimonopolistica, nelle ipotesi in cui l'operatore egemone offra riduzioni selettive dei prezzi, oppure attui una politica commerciale aggressiva sfruttando vantaggi competitivi non (ancora) replicabili dai concorrenti. Nonostante la ratio dell'intervento antitrust sia perlomeno ambigua, gli sconti selettivi costituiscono una forma di responsabilità antitrust riconosciuta da tempo nel diritto europeo della concorrenza. Per converso, il ricorso al divieto dei prezzi predatori per porre rimedio a situazioni d'asimmetria tra l'operatore egemone e i suoi antagonisti è stato prospettato dalla Commissione nel Discussion Paper e nei successivi Orientamenti sulle condotte unilaterali escludenti, ma non ha ancora avuto l'avallo delle corti europee. Di là dal differente status delle due teorie d'abuso nel diritto europeo della concorrenza, il bando dei prezzi superiori a un'appropriata misura dei costi non sembra trovare solide fondamenta né nella natura selettiva della politica commerciale contestata, né nell'esigenza di porre rimedio a possibili situazioni d'asimmetria tra l'"incumbent" e i suoi rivali.




SICI: 1590-5128(2010)12:2<243:AP:SDA>2.0.ZU;2-V
Testo completo: http://www.mulino.it/ws/rwDirectDownload.php?doi=10.1434/32938
Testo completo alternativo: http://www.mulino.it/rivisteweb/scheda_articolo.php?id_articolo=32938

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