Autore:
Bassan, Fabio Titolo:
Una regolazione per i fondi sovrani.Periodico:
Mercato concorrenza regoleAnno:
2009 - Volume:
11 - Fascicolo:
1 - Pagina iniziale:
95 - Pagina finale:
132Il tema dei fondi di investimento degli stati (c.d. Sovereign Wealth Funds) ha assunto una rilevanza nuova negli ultimi anni, caratterizzati da una crescita esponenziale del numero e delle potenzialità di investimento dei fondi sovrani. La natura pubblica dell'investitore e l'assenza di regole specifiche hanno indotto reazioni protezionistiche in molti stati. Il tema può essere affrontato da due punti di vista: quello degli Stati che investono (home states) e quello degli Stati che ospitano gli investimenti dei fondi sovrani (host states). Qui si approfondisce il primo aspetto, tentando innanzitutto di fornire una definizione di "fondo sovrano" funzionale a una classificazione precisa e a una regolazione delimitata nel perimetro di applicazione e nelle finalità . Si analizzano poi i contenuti della regolazione auspicata dalla dottrina economica (i giuristi non si sono ancora espressi) e attuata (parzialmente) dalle istituzioni internazionali, concentrando l'attenzione sui cd. "principi di Santiago", codice di condotta che costituisce la frontiera più avanzata (ma ancora insufficiente e pericolosamente "mobile") di una disciplina complessiva. Si propongono infine tre strumenti per trasformare l'attuale codice di condotta, caratterizzato da una partecipazione volontaria, in un deterrente efficace per i fondi sovrani e una garanzia effettiva per gli stati ospiti. Il primo opera sul piano interno e consiste nel condizionare eventuali misure restrittive degli stati ospiti al mancato rispetto del codice da parte dei fondi. Il secondo opera sul piano internazionale e consiste nell'utilizzare il codice di condotta come "benchmark" nei trattati bilaterali sugli investimenti; l'elevato livello di standardizzazione di questi ultimi potrebbe condurre, in prospettiva, all'inserimento del "benchmark" negli accordi regionali, e infine alla negoziazione di accordi multilaterali sugli investimenti, ormai indispensabili. Il terzo strumento consiste nella modifica dei flussi di investimento, che dovrebbero tendere alla simmetricità , mediante la crescita di fondi (anche) degli Stati europei, tra loro coordinati e finalizzati a investimenti intracomunitari.
SICI: 1590-5128(2009)11:1<95:URPIFS>2.0.ZU;2-L
Testo completo:
http://www.mulino.it/ws/rwDirectDownload.php?doi=10.1434/29272Testo completo alternativo:
http://www.mulino.it/rivisteweb/scheda_articolo.php?id_articolo=29272Esportazione dati in Refworks (solo per utenti abilitati)
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