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Autori
Porrini, Donatella
Ramello, Giovanni B.

Titolo
Competition in banking: switching costs and the limits of Antitrust enforcement
Periodico
Liuc papers
Anno: 2004 - Fascicolo: 153 - Pagina iniziale: 1 - Pagina finale: 26

L'intervento antitrust nel settore bancario risulta condizionato in modo sostanziale dall'obiettivo di stabilità. Pertanto, la regolazione ha storicamente privilegiato l'obiettivo di stabilità subordinandogli invece quello di concorrenza. Infatti, nel caso delle banche la concorrenza prezzo può determinare l'assunzione di comportamenti speculativi eccessivi che in sostanza fanno accettare rischi troppo elevati e che possono determinare dissesti, travolgere i depositanti e, in definitiva, compromettere la stabilità dell'intero sistema economico. L'argomentazione enunciata ha dunque la conseguenza di rendere il mercato bancario estremamente rigido dal lato dell'offerta, strutturalmente incapace di orientarsi verso la concorrenza e in una posizione di dialogo privilegiato con i governi che permette in una certa misura di trascurare in modo più o meno marcato, a seconda dei casi e dei paesi, le autorità antitrust. In questo scenario, il trade-off tra stabilità e concorrenza non può essere totalmente superato con l'intervento antitrust tradizionale, in conflitto talvolta con gli obiettivi di stabilità e limitato dalla precedenza della regolazione. Proprio partendo da queste considerazioni, presenti in una considerevole quota di letteratura, trova origine la tesi del presente lavoro - e che verrà approfondita nella seconda parte di questo contributo-, ovvero la possibilità di adottare una nuova prospettiva demand side, volta cioè a considerare il ruolo centrale dei consumatori nel processo concorrenziale. Se le azioni sull'offerta sono geneticamente bloccate dall'attività regolatoria, è comunque sempre possibile porre in essere interventi pro-concorrenziali dal lato della domanda, aumentando ad esempio la capacità dei consumatori di spostarsi da un'impresa all'altra senza incidere sulla market structure. In termini operativi, la politica che viene suggerita è quella di far leva sulla mobilità dei consumatori per stimolare la concorrenza allentata delle imprese. In questo caso è possibile perseguire gli obiettivi tradizionali di efficienza e di consumer welfare maximization dell'attività antitrust senza necessariamente incidere la stabilità.



SICI: 1722-4667(2004)153<1:CIBSCA>2.0.ZU;2-N
Testo completo: http://www.biblio.liuc.it/liucpap/pdf/153.pdf

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