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Autore
Sacconi, Lorenzo

Titolo
The efficiency of the non-profit enterprise: constitutional ideology, conformist preferences and reputation
Periodico
Liuc papers
Anno: 2002 - Fascicolo: 110 - Pagina iniziale: 1 - Pagina finale: 34

Secondo una tesi nota (Rose Ackerman 1996) l’impresa non profit (NP) è capace di attrarre imprenditori e lavoratori ideologici. Infatti qui si dimostra in primo luogo che senza l’elemento ideologico un semplice gioco tra l’imprenditore, il lavoratore e il beneficiario di un “impresa sociale” ottiene come risultato un equilibrio opportunistico che avvantaggia i membri interni dell’organizzazione a scapito del beneficiario. In tal modo la NP non si comporta meglio della sua controparte for profit. Nel modello qui proposto l’imprenditore e il lavoratori ideologici condividono un principio di giustizia inteso come ideologia costituzionale della NP concordato in un gioco di contrattazione ipotetico ex ante. Il principio costituzionale offre ai giocatori una fonte indipendente di motivazione (una fonte di utilità) nella misura che essi credono nella reciproca conformità all’ideologica da parte di tutti i partecipanti all’organizzazione. Questa utilità basata sulla conformità è detta “ideologica” ed è intesa come la rappresentazione della preferenza per la conformità attesa nei riguardi di un dato principio costituzionale. Le basi filosofiche di questa riforma della funzione di utilità personale vengono elaborate attraverso la distinzione tra due concetti di preferenza dell’Io: preferenze conseguenzialiste e preferenze conformiste. Le seconde sono preferenze per quelle azioni che sono parte di stati del mondo descritti in termini di azioni interdipendenti, le quali si conformano a una norma o principio astratto e che divengono efficaci una volta che il soggetto della preferenza si aspetti che gli altri giocatori facciano la loro parte nello stato del mondo suddetto e che anch’essi si aspettino che il primo faccia la sua parte nello stesso stato del mondo. Risulta così che l’utilità ideologica dipende dall’aspettativa che tutti i giocatori, il soggetto della preferenza incluso, seguano modi deontologici di agire.Su questa base è possibile vincere gli incentivi personali ad adottare comportamenti opportunistici, cosicché la NP in senso proprio si afferma. Si dimostra infatti che nel “gioco dell’impresa sociale” tra i membri dell’organizzazione esiste un equilibrio organizzativo che minimizza i costi di transazione per il beneficiario. In ultima istanza questo equilibrio dipende però dall’emergere di un sistema di aspettative circa la reciproca conformità alla ideologia costituzionale. Poiché la stessa esistenza di tale equilibrio, non solo la sua selezione, dipende dall’esistenza del sistema appropriato di aspettative reciproche, è necessario concentrarsi sulla spiegazione di come tale sistema di aspettative possa emergere. Qui viene introdotto il codice etico della NP, visto come il passaggio indispensabile per derivare un equilibrio di reputazione tra la NP intesa come un tutto e i suoi stakeholder esterni all’interno di un gioco iterato il cui gioco componente è il tipico gioco della fiducia giocato in condizioni di informazione incompleta e in presenza di contingenze impreviste. Alla fine risulta che il modello delle motivazioni conformiste e quello della reputazione in presenza di contingenze impreviste svolgono ruoli complementari e in grado di supportarsi a vicenda nella spiegazione dell’efficienza della NP.



SICI: 1722-4667(2002)110<1:TEOTNE>2.0.ZU;2-X
Testo completo: http://www.biblio.liuc.it/liucpap/pdf/110.pdf

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