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Autore
Ivona, Antonietta

Titolo
Land grabbing, infrastrutture e interessi cinesi
Periodico
Geotema
Anno: 2020 - Volume: 24 - Fascicolo: 63 - Pagina iniziale: 25 - Pagina finale: 34

La crescente tendenza verso acquisizioni di terra arabile nei Paesi in via di sviluppo da parte di compagnie private e governi di Paesi sviluppati ed emergenti, al fine di assicurare il soddisfacimento dei propri interessi economici, ha delineato il fenomeno del land grabbing. L’accaparramento sta riguardando la contrattazione di grandissime estensioni di suoli coltivati e coltivabili, per l’acquisizione diretta oppure mediante l’affitto per lunghissimi periodi. Il quadro normativo poco chiaro nella maggior parte dei Paesi a basso indice di reddito (un tempo definiti Paesi in via di sviluppo), ha favorito il diffondersi di questo fenomeno; a ciò bisogna aggiungere i forti interessi, non solo di chi acquista ma anche dei governi locali, a sostenere questi accordi in previsione delle potenziali ricadute infrastrutturali che spesso sono al centro delle contrattazioni. In linea generale, l’incremento su larga scala degli accordi in questione sembra favorito dalla necessità di stabilizzare le economie interne dei Paesi venditori e, conseguentemente, favorire la stabilità politica. Questa situazione molto spesso si configura come una vera e propria scelta strategica verso cui indirizzare gli investimenti diretti esteri, come ad esempio nel caso della Cina, che attraverso il mega progetto infrastrutturale della Via della Seta è riuscita ad incrementare le relazioni geopolitiche con i governi africani. Attraverso alcuni esempi, si illustreranno le implicazioni tra il land grabbing e la Nuova Via della Seta.



SICI: 1126-7798(2020)24:63<25:LGIEIC>2.0.ZU;2-C
Testo completo: https://www.ageiweb.it/geotema/wp-content/uploads/2021/09/GEOTEMA_63_04_Ivona.pdf

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