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Autore
Cocco, Giovanni

Titolo
Governance multilivello e ciclo integrato dei rifiuti
Periodico
Economia pubblica
Anno: 2019 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 89 - Pagina finale: 111

Il tema della gestione dei rifiuti è al centro di un articolato quadro di problematiche: la scarsa considerazione del tema a livello politico nella maggior parte dei paesi dell’UE non ha facilitato né la disciplina del settore né il contemperamento tra esigenze di tutela dell’ambiente e problematiche di mercato. In questo quadro il contributo affronta il tema delle competenze nella gestione dei rifiuti, articolata nei diversi livelli di governo. L’analisi parte dalla considerazione che la disciplina europea e nazionale del settore è da ricondurre al più generale contesto dei servizi pubblici locali di interesse economico generale, su cui si innestano le previsioni in base alle quali i rifiuti devono essere gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza ricorrere a procedimenti che rechino pregiudizio all’ambiente. Dal quadro comunitario, il legislatore nazionale ha disciplinato il ciclo integrato dei rifiuti prevedendo altresì il superamento della frammentazione territoriale precedente definendo gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO). Su questi presupposti si innesta la ricognizione delle competenze statali (art. 195 del d.lgs. n. 152/2006), regionali (art. 196) e provinciali (art. 197) in tema di rifiuti. Per quanto attiene gli Enti Locali, le funzioni assumono un ruolo centrale per la gestione del servizio, ancorato al livello comunale, tanto che sono previste discipline regolamentari. Dal quadro delle competenze emerge la conferma del ruolo centrale dei principi guida di tutela dell’ambiente e della concorrenza. Il che impone di interrogarsi sul ruolo statale attesa la competenza legislativa esclusiva nella tutela della concorrenza, e quindi per quanto riguarda lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica (tra cui anche quello inerente i rifiuti). Inoltre, da tale rilevanza dei predetti principi discende la definizione di ambiti territoriali ottimali che massimizzino l’efficienza del servizio, tanto che l’efficienza sembra assurgere a driver per individuare la dimensione ottimale di svolgimento dell’attività. Da ultimo, il contributo si interroga, nel quadro così delineato, sulle nuove funzioni regolatorie di Arera, per quanto concerne gli aspetti tariffari e di definizione degli indici di valutazione dell’efficienza e dell’economicità delle gestioni e dei livelli di qualità dei servizi.



SICI: 0390-6140(2019)3<89:GMECID>2.0.ZU;2-9
Testo completo: http://www.francoangeli.it/riviste/Scheda_Rivista.aspx?IDArticolo=65469&Tipo=Articolo PDF

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