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Autore
Murgia, Emanuela

Titolo
Il Villaggio del Pescatore tra ricerca, tutela e valorizzazione / The Villaggio del Pescatore: research, protection, enhancement
Periodico
Il capitale culturale
Anno: 2023 - Fascicolo: 27 - Pagina iniziale: 17 - Pagina finale: 34

Il Villaggio del Pescatore (Ts), fu costruito per dare asilo a una quarantina di famiglie di pescatori dei territori ceduti all’ex Jugoslavia, tra il 1951 e il 1952. Il sito si pone in una zona di transizione ambientale suggestiva, nella quale le caratteristiche della zona collinare del Carso tendono a ibridarsi con quelle costiere. Contraddistinta da testimonianze paleontologiche, archeologiche e storiche, questa zona convive con una zona a vocazione infrastrutturale e industriale. L’area è oggetto di un Accordo, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il MIBACT e il Comune di Duino Aurisina, finalizzato alla creazione di un parco naturalistico, archeologico e paleontologico. Questo contributo presenta potenzialità e limiti di questo progetto attraverso tre paradigmi di indagine, ovvero il ruolo dell’archeologo, la necessità di una promozione culturale sostenibile e, infine, la progettazione partecipata come strumento ideale di tutela e “cura” del paesaggio.The Villaggio del Pescatore is located in the province of Trieste. It was built to give asylum to about forty fishermen families who came from the territories that had been ceded to the former Yugoslavia, between 1951 and 1952. The site is located in an environmental and transitional area, where the characteristics of the Karst hills tend to hybridise with those of the coast. Distinguished by palaeontological, archaeological and historical evidence, this area coexists with an infrastructural and industrial zone. The Autonomous Region of Friuli Venezia Giulia, MIBACT and the Municipality of Duino Aurisina signed an Agreement aimed at the creation of a naturalistic, archaeological and palaeontological park. This paper presents the potentials and limits of this project through three investigation paradigms, namely the role of the archaeologist, the need for sustainable cultural promotion and, finally, participatory planning as an ideal tool for landscape protection and care.



SICI: 2039-2362 (2023)27<17:IVDPTR>2.0.ZU;2-F

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