"

Autore
Italia, Eugenia

Titolo
L'interruzione del processo alla luce del diritto della crisi: spunti per una ricostruzione sistematica ([Nota a sentenza], Cassazione, sez. un., 7 maggio 2021, n. 12154)
Periodico
Il diritto fallimentare e delle società commerciali
Anno: 2022 - Volume: 97 - Fascicolo: 2 - Pagina iniziale: 412 - Pagina finale: 427 - Parte: 2

La sentenza della Corte di Cassazione prova dare una soluzione al problema dell'indivi­duazione di un termine per la riassunzione di un processo che è stato interrotto in ragione del fallimento di una parte. La questione ci impone di interrogarci sulle ragioni dell'interruzione come istituto del diritto processuale civile e verificare come tali ragioni si profilano quando la causa dell'in­terruzione è il fallimento di una parte. Assodato che il fondamento dell'interruzione del processo è funzionale al diritto di difesa, ci si chiede come questo possa concretamente esercitarsi posta che da un lato il fallimento produce un’interruzione automatica, per ragioni anche di celerità, dall'altro lato il curatore può difendersi nel processo, di cui non è parte, se è a conoscenza della sua pendenza. Allora la Corte di Cassazione propone di ritenere necessaria la dichiarazione giudiziale di interruzione e la sua comunicazione al curatore. La soluzione viene tratta da una interpretazione sistematica dell'ordinamento sovranazionale e nazionale, applicando il Codice della crisi come norma di interpretazione autentica dell'art. 43 della legge fallimentare. Ciò consente di preferire quell'orientamento della giurisprudenza di legittimità che, tra tutti, pare assicurare il miglior contemperamento tra celerità di trattazione del processo interrotto e più efficace garanzia di conoscibilità dell'interruzione. La sentenza merita di essere letta non solo per il suo contenuto ma per il metodo ermeneutico che applica. The judgment of the Court of Cassation proves to give a solution to the problem of finding a deadline for the reinstatement of a process that was interrupted due to the failure of a party. The question requires us to ask ourselves the reasons for the interruption as an institution of civil procedural law and to verify how these reasons arise when the cause of the interruption is the bankruptcy of a party. Given that the basis of the interruption of the process is functional to the right of defense, one wonders how this can be concretely exercised by the fact that on the one hand the failure produces an automatic interruption, for reasons of speed, on the other hand, the curator can defend himself in the process, of which he is not a party, if he is aware of pending proceeding. Then the Court of Cassation proposes to deem necessary the judicial declaration of interruption and its communication to the curator. The solution is taken from a systematic interpretation of the supranational and national system, applying the Crisis Code as the norm of authentic interpretation of art. 43 of the bankruptcy law. This makes it possible to prefer that orientation of the jurisprudence of legitimacy which, among all, seems to ensure the best balance between the speed of dealing with the interrupted process and more effective guarantee of knowledge of the interruption. The judgment deserves to be read not only for its content but for the hermeneutic method it applies.



SICI: 0391-5239(2022)97:2<412:LDPALD>2.0.ZU;2-1

Esportazione dati in Refworks (solo per utenti abilitati)

Record salvabile in Zotero

Biblioteche ACNP che possiedono il periodico