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Autori
Porazzi, Emanuele
Foglia, Emanuela
Garagiola, Elisabetta
Parodi, Lionello
Rapetti, Roberta
Ferrario, Lucrezia
Schettini, Fabrizio
Auteri, M. Enrica
Cirone, Monica

Titolo
Verso una migliore gestione dei pazienti con accesso venoso periferico: una indagine di HTA
Periodico
Università Cattaneo research reports
Anno: 2020 - Fascicolo: 6 - Pagina iniziale: 1 - Pagina finale: 28

I cateteri venosi periferici (CVP) sono dei dispositivi medici che permettono il collegamento tra la superficie cutanea e una vena del circolo periferico e sono ampiamente utilizzati in ambito ospedaliero. Per generare maggiori benefici per i pazienti, riducendo al minimo l'occorrenza degli eventi avversi, occorre procedere con una selezione corretta della tipologia di CVP da utilizzare, sulla scorta delle necessità e caratteristiche del paziente, effettuando una procedura di cura e gestione puntuale e precisa. Diviene molto importante comprendere i potenziali vantaggi relativi all'implementazione di una procedura in ragione dell'ottimizzazione del percorso, così da definire la sua sostenibilità e validità per la gestione dei cateteri venosi periferici sotto un profilo di efficacia, sicurezza ed efficienza. L'obiettivo dell'indagine condotta è stato quello di esaminare il processo di gestione dei CVP, in riferimento alle implicazioni correlate all'introduzione di una procedura in pratica clinica, così da comprendere sostenibilità e validità del suo utilizzo. Per il raggiungimento di tale obiettivo, è stata condotta una analisi di valutazione delle tecnologie sanitarie, approcciandosi alla tematica in una ottica di mini-HTA, esaminando non solo gli aspetti di efficacia e di costo, ma anche il profilo di sicurezza e quello organizzativo. Sulla base del fatto che la procedura innovativa è costituita dall'utilizzo di clorexidina gluconato al 2%, in alcool isopropilico al 70%, catetere periferico con prolunga integrata e alette di stabilizzazione, e sistemi monodose "siringa pre-riempita" da 3 ml di sodio cloruro allo 0.9%, tale condizione ideale è stata comparata con uno scenario costituito dall'utilizzo di due dispositivi monouso su tre e da un terzo scenario costituito dall'utilizzo di un solo dispositivo monouso su tre. I risultati, derivanti dall'analisi di dati di 380 pazienti afferenti a una realtà locale di Regione Liguria, mostrano come, attualmente, solo il 18% dei pazienti con CVP siano aderenti alla procedura. In generale, lo scenario 1 (costituito dalla compresenza dei tre device monouso), presenta una efficacia maggiore rispetto ai comparator, in termini di percentuale di pazienti per i quali il CVP viene rimosso per fine terapia, e non per l'insorgenza di eventi avversi. Focalizzando l'attenzione sul costo del processo, viene dimostrata la validità e la sostenibilità economica della procedura, soprattutto in riferimento alla gestione degli eventi avversi (p-value = 0,001), il cui assorbimento di risorse economiche risulta essere significativamente minore. Considerando 156.624 dispositivi CVP impiantati su base annua da parte della realtà ospedaliera coinvolta, nella comparazione tra lo scenario di utilizzo attuale della procedura (pari al 18% dei pazienti) e differenti scenari innovativi che si discostano sulla base del tasso di utilizzo della stessa, la struttura ospedaliera potrebbe giovare di vantaggi economici variabili da un minimo del 3,51% (qualora la procedura venisse erogata al 35% dei pazienti) a un massimo del 9,71% (qualora la procedura venisse erogata al 100% dei pazienti). Il medesimo trend si riscontra anche da un punto di vista organizzativo, con un risparmio di minutaggio variabile da un minimo del 5,53% a un massimo del 20,78%, che potrebbe essere reinvestito nelle stesse UU.OO o per altre attività da svolgere all'interno dell'intera struttura ospedaliera di riferimento. In conclusione, i risultati hanno dimostrato la rilevanza della procedura, la sua sostenibilità economico- organizzativa, nonché la potenziale capacità di miglioramento nella gestione dell'accesso venoso. L'adozione e la corretta implementazione della procedura di gestione CVP potrebbe consentire una standardizzazione e ottimale gestione del paziente ma anche un miglioramento del percorso terapeutico garantendo efficacia ed efficienza.



Testo completo: http://www.biblio.liuc.it/wp/rr6/rr6.pdf

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