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Autore
Buffardi, Giulia

Titolo
Maurizio Valenzi
Periodico
Resistoria
Anno: 2021 - Volume: Q - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 135 - Pagina finale: 142

Nato a Tunisi il 16 novembre 1909, frequentò da ragazzo Loris Gallico e Michele Rossi, avendo rapporti con i comunisti ebrei. Studiò giurisprudenza a Roma, dove conobbe ed ebbe come amici Levi, Moravia e Fausto Pirandello. Per problemi economici, sotto l’incalzare del fascismo, ritornò a Tunisi dove si legò al PC Francese, e si legò ai comunisti ebraico – tunisini. Con Gallico entrò nel PCT e, insieme, fondarono “L’Italiano di Tunisi”. Nel 1937 entrò in contatto con i gruppi comunisti francesi e italiani in Francia e collaborò con la “Voce degli Italiani” diretto da Di Vittorio e sul quale scrivevano Amendola, Velio Spano, Emilio Sereni, Eugenio Reale, Leo Valiani. Accettato con sospetto dai comunisti, rientrò a Tunisi, dove lo raggiunsero Velio Spano e poi Giorgio Amendola. Per svolgere attività antifascista. Con lo scoppio della guerra le persecuzioni si intensificarono, e Velio Spano, finì in campo di concentramento sul limite del deserto. Nel 1941 Valenzi fu arrestato, condannato a morte e poi all’ergastolo, ma dopo l’avanzata degli alleati in Africa, uscì e si recò a Napoli, dove nel 1944 s’impegnò nel CLN specie nella difesa dei diritti dei cittadini e per il rilancio di Napoli e del Mezzogiorno. Nel dopoguerra s’impegnò nella vita politica e sociale. Tra i più giovani senatori, fu segretario del Senato e s’impegnò per l’indipendenza dei paesi ex coloniali Nel 1970 fu consigliere comunale a Napoli, nel 1975 divenne sindaco distanziandosi enormemente dalla linea laurino-gaviana che aveva governato fino ad allora. La sua giunta durò otto anni durante i quali ci furono le Estate a Napoli, la realizzazione della Metropolitana e del Centro Direzionale e numerose mostre di pittura. Le elezioni del giugno 1980 furono un successo personale, ma il terremoto del 23 novembre segnarono la fine: sotto le strette dei democristiani e socialisti nel 1983 fu costretto alle dimissioni. Entrò nel Parlamento europeo nel 1984. Morì quasi centenario il 23 giugno 2009.



SICI: 0392-2421(2021)Q:1<135:MV>2.0.ZU;2-V

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