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Autore
Cucari, Luciana

Titolo
Giovanni Marino
Periodico
Resistoria
Anno: 2021 - Volume: Q - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 105 - Pagina finale: 109

Nacque a Pellezzano (SA) il 28/8/1889 Giovanni Marino, dopo la leva in Marina dal 1910 al 1014, si trasferì a Genova per lavorare all’Ansaldo; nel 1919 la società lo trasferì a Pozzuoli, dove si sposò con la compagna di vita e di partito, Antonietta Buono. Nel 1921 lasciò il PSI e aderì al Pcd’I e svolse propaganda politica nelle fabbriche dove lavorava, le Officine Meccaniche Navali di Napoli e poi l’Armstrong. Con l’intensificarsi della violenza fascista, Marino subì pesanti aggressioni e la sua condizione peggiorò dopo il 1926. Accusato di essere sovversivo, subì persecuzioni politiche e nel 1930 fu arrestato e condannato al confino per cinque anni. Essendo stata rigettata la sua domanda di grazie, arriva alla colonia di Lipari il 5 gennaio 1932. Concessagli una licenza per sposarsi si recò a Pozzuoli per il matrimonio, il 14 novembre, la moglie incinta lo raggiunse a Lipari con la suocera. Per la nascita della bimba i due sposi si separarono di nuovo. Nell’ottobre del 1932 (nel decennale...) gli fu concessa la grazia e Marino tornò a Pozzuoli con il foglio di via obbligatorio. Sempre sorvegliato fu arrestato preventivamente nel 1938 per la visita di Hitler a Napoli. Dopo la guerra abbandonò la militanza politica e si dedicò alla FIOM: tutta la sua attività sindacale lo vide impegnato nella modernizzazione del servizio sanitario. Nel 1954 fondò la SPI- CGIL, il sindacato dei pensionati, nel 1956 fu eletto nelle liste del PCI a Pozzuoli e svolse un ruolo di primo piano nella creazione dell’Olivetti a Napoli. Morì il 20 marzo 1969 lasciando la famiglia e il partito con la consapevolezza che se ne andava un uomo dall’enorme spessore morale.



SICI: 0392-2421(2021)Q:1<105:GM>2.0.ZU;2-#

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