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Autore
Gasparini, Maria Laura

Titolo
Conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio UNESCO in Italia: oltre la “WORLD HERITAGE LIST”.
Periodico
Annali del turismo
Anno: 2017 - Volume: 6 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 199 - Pagina finale: 216

KNOWLEDGE, EXPLOITATION AND MANAGEMENT OF UNESCO HERITAGE IN ITALY: CULTURAL AND NATURAL RESOURCES, BUT NON ONLY….- La Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, firmata a Parigi nel novembre 1972, è stato il primo strumento giuridico internazionale a riconoscere e proteggere i beni culturali e naturali al fine di garantirne l’identificazione, la conoscenza, la conservazione e la trasmissione alle generazioni future. Si tratta di beni che presentano elevate peculiarità culturali, artistiche, ambientali e paesaggistiche e che soddisfino tutta una serie di criteri che ne consentano l’iscrizione nella “World Heritage List”. Dei 1073 siti attualmente (2017) inseriti in questa lista, l’Italia è il paese che ne detiene il maggior numero (53). Tali siti, potendo anche fregiarsi di questo riconoscimento, rivestono una straordinaria importanza anche in ottica economica rappresentando, tra l’altro, un potente strumento di marketing turistico. D’altra parte, il turismo è ormai universalmente considerato come uno dei più importanti fattori dell’organizzazione territoriale per la capacità di instaurare strette relazioni con i vari settori produttivi e di integrare differenti culture. Accanto a questi siti riconosciuti quale patrimonio mondiale, non va dimenticato che l’Unesco, attraverso una serie di altre convenzioni e programmi, ha individuati migliaia di altri beni che, pur con accezioni, modalità, forme di gestione diverse, contribuiscono a tutelare, proteggere, salvaguardare, valorizzare il patrimonio culturale mondiale nella sua accezione più ampia ed integrata. Ed è su questi beni inseriti nei programmi “Memorie del mondo”, “Patrimonio culturale immateriale”, “Espressioni culturali”, “Patrimonio subacqueo”, “Riserve della biosfera”, e più in particolare su quelli che si trovano in Italia, che verterà il contributo, che si propone di offrire soltanto qualche spunto di riflessione su ciò che i beni/siti esaminati (o almeno una parte di essi) possono offrire in termini di leva per lo sviluppo socio-economico delle aree interessate.



SICI: 2283-3102(2017)6:1<199:CSEVDP>2.0.ZU;2-2
Testo completo: http://www.geoprogress.eu/wp-content/uploads/2018/04/AdT2017-10_Gasparini.pdf

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