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Autore
Angelini, Gianpaolo

Titolo
Gallerie nella Lombardia spagnola e austriaca: spazi del collezionismo e forme della committenza tra letteratura artistica, iconografia e celebrazione dinastica / Galleries in Spanish and Austrian Lombardy: spaces of collecting and forms of patronage between artistic literature, iconography and dynastic celebration
Periodico
Il capitale culturale
Anno: 2018 - Fascicolo: Supplementi 8 - Pagina iniziale: 175 - Pagina finale: 212 - Supplemento: S

La tipologia architettonica della galleria nella Lombardia durante l’età spagnola e austriaca è attesta con un numero non esiguo di esempi, tra loro molto diversificati per decorazione, struttura, funzione, sino ad ora scarsamente indagati se non per singoli casi. Il modello di riferimento a partire dalla seconda metà del XVI secolo è offerto dal Museo di Paolo Giovio a Borgovico di Como, di cui in Lombardia si conoscono almeno tre repliche significative: la serie dei ritratti della Pinacoteca Ambrosiana, fondata a inizio del Seicento dal cardinale Federico Borromeo, il piccolo “museo” dell’erudito pavese Girolamo Bossi e la grande galleria del castello dei Litta a Gambolò (Pavia). Quest’ultimo caso costituisce il punto di partenza per una riflessione sulle forme e le funzioni della galleria nella Lombardia seicentesca, a confronto con altri esempi di spazi destinati al collezionismo e altre forme di celebrazione dinastica legata al prototipo gioviano. Nel Sei-Settecento le forme della retorica celebrativa seicentesca lasciano spazio a recuperi eruditi  o a raffinati allestimenti decorativi, mentre alla fine del XVIII secolo si assiste ad un estremo tentativo di attualizzazione in chiave illuminista del Museo gioviano e ad una più spiccata sensibilità da conoscitori. The architectural typology of the gallery in Lombardy during the Spanish and Austrian ages is attested by very different examples, for decoration, structure, function, scarcely investigated except for individual cases. The reference model from the second half of the 16th century is offered by the Museum of Paolo Giovio in Borgovico di Como, of which at least three significant replicas are known in Lombardy: the series of portraits in the Pinacoteca Ambrosiana, founded at the beginning of the 17th century by the cardinal Federico Borromeo, the small "museum" of the Pavese scholar Girolamo Bossi and the great gallery of the Litta castle in Gambolò (Pavia). The latter case is the starting point for a reflection on the forms and functions of the 17th-century gallery in Lombardy, compared to other examples of spaces dedicated to collecting and with other cases of dynastic celebration always linked to the Paolo Giovio's prototype. In 17th and 18th century the forms of Baroque celebratory rhetoric leave room in favour of scholarly recoveries or refined decorative arrangements, while at the end of the 18th century the patronage will lead to an extreme attempt at the revival of the Paolo Giovio's Museo in an illuminist key and to a more pronounced sensibility as a connoisseurs.



SICI: 2039-2362 (2018)SUPPLEMENTI 8+<175:GNLSEA>2.0.ZU;2-#

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