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Autore
Capriotti, Giuseppe

Titolo
The painting owned by the Schiavoni Confraternity of Ancona and the wooden compartments with Stories of St Blaise by Giovanni Antonio da Pesaro
Periodico
Il capitale culturale
Anno: 2018 - Fascicolo: Supplementi 7 - Pagina iniziale: 187 - Pagina finale: 209 - Supplemento: S

The aim of this paper is to analyze the phenomenon related to the migration of the cult as well as the iconography of St Blaise towards the Italian Adriatic coast, due to individuals or groups of people who moved from the Dubrovnik Republic, where the saint was venerated as patron. In the paintings produced in the town between the 15th and the18th century, St Blaise is always represented as a bishop carrying a model of the town in his hand, to show the protection offered by the saint to the Republic. Because of different reasons and patronages, the cult of St Blaise is quite spread in Italy and Europe, however, as for the Italian Adriatic coast, it was promoted by the citizens who came from Dubrovnik for business reasons, as shown by the paintings commissioned to Titian by Alvise Gozzi (Ancona, in the Marche) and to Padovanino by Nikola Radolovic (Polignano a Mare, in Puglia), both Ragusans. The essay eventually aims at proposing an analysis of some wooden compartments by Giovanni Antonio da Pesaro (15th century), representing the stories of St Blaise, as a probable commission by the documented confraternity of St Blaise of Ancona, established by some Schiavoni people in the 15th century. The compartments, preserved in various museums and collections, could be the remnant panels of the documented altarpiece belonging to the chapel of the Schiavoni confraternity in the church of St Dominic. Lo scopo di questo saggio è analizzare il fenomeno della migrazione del culto e dell’iconografia di San Biagio verso la costa adriatica italiana, grazie al movimento di singoli o gruppi di persone provenienti dalla Repubblica di Dubrovnik, dove il santo era venerato come patrono. Nella pittura prodotta in questa città tra il XV e il XVIII secolo, San Biagio è infatti sempre rappresentato come vescovo con il modellino della città sulle sue mani, per dimostrare la protezione offerta dal santo alla Repubblica. Per diverse ragioni e patronati, il culto di San Biagio è abbastanza diffuso in Italia e in Europa, ma sulla costa adriatica italiana è stato promosso, in particolare, da cittadini trasferitisi da Dubrovnik per motivi economici, come testimoniano ad esempio i dipinti commissionati a Tiziano di Alvise Gozzi (Ancona, nelle Marche) e al Padovanino di Nikola Radolovic (Polignano a Mare, in Puglia), entrambi ragusei. Il saggio si propone da ultimo di analizzare alcune tavole di Giovanni Antonio da Pesaro (XV secolo), rappresentanti storie di San Biagio, come probabile commissione della confraternita di San Biagio di Ancona, costituita nel XV secolo da Schiavoni. Gli scomparti, ora conservati in diversi musei e collezioni, potrebbero essere ciò che resta della documentata pala d’altare della cappella della confraternita degli Schiavoni nella chiesa di San Domenico.



SICI: 2039-2362 (2018)SUPPLEMENTI 7+<187:TPOBTS>2.0.ZU;2-V

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