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Autore
Santagati, Federica Maria Chiara

Titolo
Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa: dalla fruizione tradizionale alle piattaforme digitali / The Regional Archaeological Museum Paolo Orsi of Syracuse: from traditional fruition to digital platforms
Periodico
Il capitale culturale
Anno: 2019 - Fascicolo: Supplementi 9 - Pagina iniziale: 273 - Pagina finale: 305 - Supplemento: S

Nato dall’originario nucleo collezionistico settecentesco del fondo Logoteta, divenuto Museo Civico (1809), Museo Archeologico Nazionale (1878) e infine Museo Regionale (1975-1980), il Museo Archeologico Paolo Orsi è stato oggetto di numerosi allestimenti e ordinamenti che svelano le diverse forme del museo nel corso del tempo e, dunque, dei suoi modelli di comunicazione al pubblico: dagli allestimenti di tipo antiquario e di ordinamento tipologico ai nuovi criteri espositivi. Grandi archeologi come Luigi Bernabò Brea hanno cominciato, già negli anni Cinquanta, a dedicarsi a una fruizione degli spazi museali più attenta all’educazione al patrimonio e alle esigenze del grande pubblico. Per raggiungere questi obbiettivi oggi il Museo si avvale, oltre delle visite “tradizionali” e dei social network, anche della navigazione/virtual tour attraverso Google Street View e della multiforme piattaforma izi.TRAVEL.  Si tratta di un percorso avviato da alcuni anni, frutto della collaborazione di ricercatori indipendenti e di studiosi afferenti a vari enti (Università di Catania, l’Institute for Digital Exploration dell’University of South Florida e il Museo Regionale Paolo Orsi). Malgrado queste premesse, il sistema  burocratico-amministrativo regionale non è in grado di sostenere un funzionamento soddisfacente della struttura museale. Born from the original eighteenth-century collection of the Logoteta collection, which made up the Civic Museum (1809), the National Archaeological Museum (1878) and finally the Regional Museum (1975-1980), the Paolo Orsi Archaeological Museum has been the subject of numerous and different installations. The museum arrangements reveal its different forms over the years and, specifically, its communication models to the public: from the antiquarian and typological arrangements to the new exhibition criteria (used in the last building, specifically designed  in the park of Villa Landolina). Great archaeologists such as Luigi Bernabò Brea began in the fifties to rethink a fruition of museum spaces more attentive to heritage education and to the needs of the public. To achieve these goals today the Museum uses, in addition to the "traditional" visits, social networks and navigation/virtual tours through Google Street View and the multi-platform izi.TRAVEL. The project started some years ago as a result of the collaboration among independent researchers and scholars from various institutions (University of Catania, the Institute for Digital Exploration of the University of South Florida and the Regional Museum Paolo Orsi). In spite of the encouraging premises, the regional administrative system is not up to providing a satisfactory support to the museum structural needs. 



SICI: 2039-2362 (2019)SUPPLEMENTI 9+<273:IMARPO>2.0.ZU;2-U

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