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Autore
Solera, Dennj

Titolo
I crocesignati e le origini della familia del Sant'Uffizio romano
Periodico
Studi storici
Anno: 2019 - Volume: no - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 71 - Pagina finale: 102

Nonostante il progredire degli studi sull'Inquisizione romana e l'abbondanza della documentazione superstite, rimangono frammentarie le informazioni inerenti alla "familia" dell'Inquisizione romana, l'ampio personale che nei secoli assistette i difensori dell'ortodossia ovunque essi operarono. L'articolo offre uno studio complessivo della bibliografia sull'argomento, i cui risultati vengono qui contestualizzati alla luce di documentazione inedita, vaticana e italiana. Per comprendere l'importanza che questo entourage ebbe nel complesso funzionamento del tribunale in Italia si è rivolta l'attenzione soprattutto al periodo medievale della familia, quando l'istruzione delle prime inchieste palesò quanto fosse necessario per la corte di giustizia disporre di fidati assistenti e di guardie a difesa degli inquisitori. Ampio spazio è dedicato all'analisi delle confraternite che assistettero i frati giudici, la piú diffusa delle quali fu la Compagnia della Croce o di San Pietro Martire. La sua evoluzione tardomedievale, seppur difficilmente ricostruibile, rimane di fondamentale importanza per capire il riuso apologetico che ne fecero in seguito il Sant'Uffizio romano (1542) e gli inquisitori della piena Controriforma. Il caso offerto è quello dell'inquisitore domenicano Cipriano Uberti, la cui "Opera della Croce" (1585-1586), qui discussa nel particolare, permette di comprendere il ruolo strategico avuto da questi sodalizi religiosi nella lotta al dissenso religioso del Cinquecento. La familia divenne cosí un grimaldello attraverso il quale frammentare e controllare i ceti dirigenti della penisola.



SICI: 0039-3037(2019)NO:1<71:ICELOD>2.0.ZU;2-J
Testo completo: https://www.rivisteweb.it/download/article/10.7375/92945
Testo completo alternativo: https://www.rivisteweb.it/doi/10.7375/92945

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