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Autore
Masina, Filippo

Titolo
Un'irriducibile minoranza. La Federazione combattenti della Rsi, 1947-1963
Periodico
Studi storici
Anno: 2017 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 819 - Pagina finale: 849

L'articolo mira a ricostruire le vicende della Federazione combattenti della Rsi (Fncrsi) dalla sua nascita, nel 1947, fino al 1963, anno della definitiva rottura con il Msi e del ripiegamento sui soli scopi associativi. La Fncrsi nacque per riunire e dare assistenza ai combattenti della Repubblica sociale, cui l'ingresso nelle altre associazioni combattentistiche era formalmente interdetto; ma, soprattutto, essa rappresentò un polo di continuità delle finalità ideologiche dello pseudostato fascista: lontana della depoliticizzazione della Rsi sovente promossa dal Msi, la Fncrsi ne rivendicò al contrario i caratteri di convinta alleata della Germania nazista, di cui condivideva appieno gli obiettivi nel quadro del patriottismo razziale paneuropeo proprio del collaborazionismo «integrale». Nel corso degli anni Cinquanta, la Fncrsi si allontanò gradualmente ma inesorabilmente dal partito, a causa della sua «compromissione» col sistema democratico-parlamentare: ne nacque uno scontro politico molto intenso, che vide coinvolto in primo piano un «eroe» del combattentismo neofascista come Junio Valerio Borghese, già comandante della famigerata X Mas (in precedenza era stato presidente, fino alla morte nel 1955, Rodolfo Graziani). Borghese tentò infatti di usare la Fncrsi come piattaforma politica per mantenere un'influenza sul Msi, col quale ebbe sovente rapporti conflittuali. Ma le ambizioni politiche del «principe nero» si scontrarono con l'intransigenza dell'associazione, in particolare della federazione milanese, fino ad arrivare alla scissione dell'ottobre 1962.



SICI: 0039-3037(2017)3<819:UMLFCD>2.0.ZU;2-Q
Testo completo: https://www.rivisteweb.it/download/article/10.7375/89305
Testo completo alternativo: https://www.rivisteweb.it/doi/10.7375/89305

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