Autore
Tkacukova, TatianaTitolo
Litigants-in-person as intruders in courtPeriodico
Informatica e dirittoAnno:
2014 - Volume:
40 - Fascicolo:
1 - Pagina iniziale:
77 - Pagina finale:
96L'articolo tratta un tema quasi sconosciuto nella pratica giudiziaria italiana ma di grande originalità e di potenziale interesse anche per i giuristi appartenenti alla tradizione continentale: l'impatto che provoca sul corportamento dei giudici (dei tribunali statunitensi) la scelta delle parti di difendersi in giudizio direttamente (self-defense), senza affidarsi al supporto di avvocati
e testimoni. A prima vista, l'argomento sembra ricadere in un filone di analisi di profilo sociologico e/o psicolinguistico, più che strettamente giuridico, ma l'analisi testuale qui descritta apre innovativi punti di vista sul rapporto fra i giudici e i privati cittadini. Il caso analizzato riguarda una causa di diffamazione intentata dalla McDonald's Corporation contro due giornalisti, accusati di aver distribuito un volantino pubblicitario in cui si accusava Mc-Donald's di promuovere il consumo di cibo dannoso alla salute e di utilizzare prodotti di bassa qualità. L'indagine linguistica del caso (fra l'altro vinto dagli accusati) utilizza le trascrizioni dei verbali d'udienza, ivi incluse le dichiarazioni delle parti e il contraddittorio condotto dal giudice con gli avvocati dellaccusa. L'accurata analisi del lessico e degli usi stilistici mette in luce l'atteggiamento falsamente negativo del giudice nel condurre l'interrogatorio e il tentativo dei legali dell'accusa di mettere in evidenza l'inadeguatezza degli imputati nel sostenere la difesa.
SICI: 0390-0975(2014)40:1<77:LAIIC>2.0.ZU;2-W
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