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Autore
Principato, Luigi

Titolo
Il processo di integrazione europea nel contrasto fra tutela dell'ambiente e libertà di circolazione delle merci
Periodico
Diritto e società
Anno: 2011 - Fascicolo: 2/3 - Pagina iniziale: 507 - Pagina finale: 536 - Parte: OSSERVATORIO

Il sistema di protezione nazionale, internazionale e comunitaria è ontologicamente incoerente e finisce talvolta con il recare pregiudizio agli interessi sottesi alla tutela dell'ambiente , siccome incompatibili con i valori antagonisti del mercato e, in specie, della libera circolazione delle merci. La genesi della protezione dell'ambiente a livello europeo conferma tale assunto: le politiche ambientali non rivestono rilevanza alcuna al momento della istituzione della Comunità economica europea e, dopo un tiepido avvio consistito in atti programmatici e normative in settori specifici ( essenzialmente attraverso lo strumento della direttiva), solo con l'Atto Unico Europeo del 1986 avranno una reale svolta, con l'introduzione nel Trattato gli artt. 130 R,130 S E 130 T (con il Trattato di Maastricht , recepiti nel Titolo XIX, rubricato " Ambiente", agli artt.174,175 e 176). L'Ambiente non è più un mero limite negativo alla concorrenza ed al mercato, ma tende a porsi quale bene primario oggetto di tutela, fra gli essenziali fini cui tende l'organizzazione " politica" europea. Conferme e in talo senso si desumono sia dal Trattato di Nizza che dal Trattato che adotta una Costituzione per l'Europea ( il Trattato di Roma del 29 ottobre 2004,che pure non ha completato l'iter di ratifica) e dalla successiva elaborazione dei principi formalizzati nell'art.174 Trattato CE. Si assiste ad un ampliamento del quadro valoriale della dimensione europea ,ma un esame sistematico della normativa di principio e di settoriale rilevante in tema di ambiente induce l'impressione che i diversi livelli di tutela - ossia l'esistenza di differenti sistemi normativi che interagiscono reciprocamente - siano incoerenti e la prevalenza del diritto comunitario divenga frequentemente causa di nocumento per gli interessi sottesi alla tutela dell'ambiente, mortificati dai prevalenti "valori" del mercato e, in specie, della libera circolazione delle merci. L'esame dei livelli normativo e giurisprudenziale ,di interazione fra diritto interno e diritto comunitario viene condotto analizzando l'efficacia giuridica della Carta Europea dei diritti dell'uomo, la sua valenza quale principi del diritto comunitario ai sensi dell'art.5 TUE, la funzione della Corte EDU, della Corte di Giustizia ed il rapporto con il giudice comune interno e la Corte Costituzionale. Se ne ricava un sostanziale incompiutezza di decisioni politiche fondamentali in tema di tutela del diritto dell'ambiente , con conseguente espansione del ruolo delle Corti , chiamate a supplire al vuoto della politica. La normativa europea in tema di libertà di circolazione delle merci, analizzata alla luce del principio di proporzionalità, costituisce una valida cartina al tornasole dell'effettivo sistema di protezione dell'ambiente, nel quadro della tutela della libertà economica. L'affermazione dell'Unione Europea nella realtà politica sovranazionale deve valutarsi rispetto al combinato disposto degli artt.1 comma e 11 Cost. ed alla imprescindibile esigenza che vengano compiute le scelte politiche fondamentali di determinazione delle priorità esiziali, (pre)condizioni per l'esistenza stessa di una organizzazione sociale. Non è possibile , infatti, invertire il processo di formazione dell'ossatura giuridica della nuova Europa, confidando esclusivamente in una genesi pretoria: occorre che la politica recuperi a s quegli spazi decisionali che è andata perdendo.



SICI: 0391-7428(2011)2/3<507:IPDIEN>2.0.ZU;2-H

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