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Autore
Luciani, Massimo

Titolo
L'interprete della Costituzione di fronte al rapporto fatto-valore. Il testo costituzionale nella sua dimensione diacronica.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2009 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 1 - Pagina finale: 26 - Parte: SAGGI

Il saggio pende le mosse dalla critica di David Hume alle operazioni di derivazione del valore dal fatto. Questa critica (che va assai al di là della contestazione della c.d. fallacia naturalistica e punta alla negazione del fondamento razionale dei giudizi etici) investe le proposizioni etiche, ma ha molta difficoltà ad estendersi alle proposizioni giuridiche. In particolare, essa non si può indirizzare agli enunciati legislativi, né agli enunciati che ne sono meramente descrittivi. E anche quanto alle proposizioni interpretative di quegli enunciati essa non è in grado di esibire la stessa forza che le è riconosciuta quando si rivolge alle proposizioni etiche. Nondimeno, un problema di rapporto tra il fatto e il diritto nei processi interpretativi degli enunciati giuridici si pone. Particolarmente complessa, in particolare, è la questione dei rapporti tra evoluzione dei fatti e stabilità del testo normativo. Nel saggio la si esamina a partire dalla distinzione, formulata da Richard Hare, dell'elemento frastico e dell'elemento neustico degli enunciati, inquadrando, specificatamente, il tema del rapporto fra interpretazione costituzionale e tempo, anche ridefinendo la prospettiva della polemica tra originalisti e antioriginalisti.



SICI: 0391-7428(2009)1<1:LDCDFA>2.0.ZU;2-

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