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Autore
Agosta, Stefano

Titolo
Note di metodo al disegno di legge in materia di dichiarazioni anticipate di trattamento (tra molteplici conclusioni destruentes ed almeno una proposta construens)
Periodico
Diritto e società
Anno: 2009 - Fascicolo: 3/4 - Pagina iniziale: 615 - Pagina finale: 659

Le nuove, pressanti, domande poste ad ogni piè sospinto dal frenetico evolversi del progresso della scienza medica sul fine-vita non fanno che reclamare nuove e più urgenti risposte sul piano del diritto positivo. Il panorama giuridico oltreconfine appare, sul tema de quo, a conti fatti abbastanza variegato (così, ad esempio, in Spagna, Germania, nonché Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e, più di recente, Messico). Quanto all'Italia, era (ed è tutt'ora) da chiedersi se fosse davvero indispensabile una legge ad hoc sul testamento biologico, considerato che nessuna delle argomentazioni pure utilizzate a favore di un tempestivo intervento legislativo è apparsa davvero irresistibile. Sul piano del metodo legislativo osservato, comunque, non pochi dettagli del passaggio parlamentare da poco conclusosi in Senato destano più d'una perplessità: i risicatissimi "tempi" di approvazione del d.d.l. in tema di dichiarazioni anticipate di trattamento; gli effettivi "destinatari" di esso (i quali, occorre rammentarlo, non dovevano certo essere i singoli protagonisti di un caso giudiziario, per quanto straziante e doloroso, ma piuttosto l'intera comunità dei consociati); l'"oggetto" scelto (ben lungi dall'attuare con legge un diritto già costituzionalmente consolidato si è, casomai, intravisto un Parlamento indaffarato più a sgombrare un "pieno" di diritti che desideroso d'integrarlo con poche, semplici, norme tecniche a contorno); il c.d. drafting legislativo (essendosi caparbiamente prediletta la strada di una disciplina minuziosa e dettagliata in luogo di più ampie ed elastiche previsioni). Anni ed anni di fiduciose speranze, e logoranti aspettative, non sono evidentemente bastati ad evitare che il legislatore approvasse una normativa - a tacer d'altro - poco sincera, tendenzialmente fuorviante, contraddittoria e discriminatoria nei suoi esiti ultimi (quando, invece, ad una legge "pesante" come quella all'esame, poteva più ragionevolmente preferirsi una, più agile, disciplina di soft law, ad imitazione di quanto accaduto, ad esempio, in tema di divorzio o aborto).



SICI: 0391-7428(2009)3/4<615:NDMADD>2.0.ZU;2-B

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