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Autore
Carboni, Giuliana

Titolo
L'inatteso (e inopportuno) ritorno delle maggioranze variabili
Periodico
Diritto e società
Anno: 2007 - Fascicolo: 3 - Pagina iniziale: 393 - Pagina finale: 419

Il ricorso alle maggioranze variabili ha caratterizzato l'esperienza parlamentare italiana sia nel lungo periodo in cui è rimasto in vigore il sistema elettorale con formula proporzionale sia nella breve stagione del maggioritario. Nel primo , la formazione di maggioranze parlamentari più ampie della maggioranza di Governo era una prassi consolidata e aveva la finalità di inserire le forze politiche escluse dal Governo nel sistema democratico. Nella seconda, la formazione di maggioranze e opposizioni variabili è servita per dare flessibilità al rigido bipolarismo elettorale e per non emarginare eccessivamente il Parlamento dalla funzione d'indirizzo, assecondando la tendenza del sistema politico a privilegiare la logica partecipativa piuttosto che quella alternativa. L'ipotesi delle maggioranze variabili si è ripresentata all'inizio della XV Legislatura , inaugurata da un Parlamento eletto nuovamente con un metodo proporzionale, anche se diverso da quello usato fino al 1993. Il ritorno al passato viene inoltre ostacolato dall'assetto bipolare del sistema politico e dai mutamenti avvenuti all'interno e all'esterno dello Stato. L'esperienza parlamentare italiana è stata accompagnata da una cultura costituzionale che riconosce ai partiti di ruolo di grandi manovratori delle istituzioni di governo, l punto che essi possono far tutto, anche mutare la maggioranza(così come era stata designata al momento del voto dagli elettori) in opposizione e viceversa. Tuttavia, questo modo di concepire il rapporto tra partiti e istituzioni appare sempre meno adeguato alle esigenze dello Stato comunitario, il cui imperativo categorico è di avere Governi stabili e omogenei, in grado di essere responsivi e responsabili. Cos' come appare inadeguato per uno Stato decentrato, laddove il decentramento sia funzionale a una migliore distribuzione e realizzazione dei compiti pubblici. Il nostro parlamentarismo può funzionare con un sistema elettorale proporzionale ma non può fare a meno di funzionare come una democrazia decidente. Questa è la direzione nella quale si sono avviate le maggiori democrazie europee e questa è la strada che si deve percorrere se si interpreta il principio democratico alla luce degli sviluppi degli altri principi costituzionali.



SICI: 0391-7428(2007)3<393:L(IRDM>2.0.ZU;2-2

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