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Autore
Ruotolo, Marco

Titolo
Il tempo e le funzioni dello Stato.
Periodico
Diritto e società
Anno: 2000 - Fascicolo: 4 - Pagina iniziale: 613 - Pagina finale: 663

Il legame tra dimensione temporale della realtà e fenomeno giuridico induce anzitutto ad escludere che l'ordinamento giuridico possa essere considerato come un fatto " immoto" , in un certo senso già " anticipato" nella sua completezza e staticità. Entro questa cornice, l'A. prende in esame il rapporto tra diritto e tempo sotto il profilo della separazione dei poteri, partendo dall'impostazione di Gerhart Husserl che postula un'affinità temporale essenziale fra i tre poteri ( esecutivo, legislativo e giuridico) e i tre " tipi umani" , rappresentanti dall'' uomo del " presente" , del " futuro" e del " passato". Secondo Husserl, l'uomo del potere esecutivo è l'uomo del " presente" , un " esecutore" che " porta ad esecuzione idee che gli sono già date come piani e progetti di un fare possibile " , collegandosi a stati di fatto ipotetici determinante conseguenze giuridiche; il giudice è invece l'uomo del passato, vincolato alle pre-decisioni che sono state prese dal legislatore, il cui operato è " motivato a partire dal passato". L'A. sottoporre verifica la tesi di Husserl enunciando una serie di interferenze funzionali che, anche nella prospettiva diacronica, caratterizzerebbero il sistema italiano.In sostanza , viene utilizzata una chiave di lettura e di critica della separazione dei poteri, tradizionalmente adoprate dalla dottrina costituzionalisti in senso sincronico e statico, in una prospettiva diacronica e dinamica rispetto all'attività normativa , amministrativa e giurisdizionale. I riferimenti, tra gli altri, alle leggi di interpretazione autentica e di sanatoria, alla programmazione e pianificazione amministrativa , ai giudizi diagnostici e prognostici e alla tutela dei diritti emergenti consentono infatti all'A. di negare o attenuare, in relazione ai vari ambiti tematici, le assolutizzazioni husserliane. Il saggio si conclude con il necessario riferimento all'attività interpretativa , in particolare alla c.d. interpretazione evolutiva. L'incidenza del tempo sul diritto si manifesta, infatti, prevalentemente, per il tramite dell'interpretazione , che viene presa in considerazione, tra l'altro, in quanto fattore determinante nell'enunciazione dei c.d. nuovi diritti.



SICI: 0391-7428(2000)4<613:ITELFD>2.0.ZU;2-Q

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