Autore
Crepaldi, DavideTitolo
Open Science, Fair Science: garantire la trasparenza della scienza attraverso l'organizzazione della pratica quotidiana in laboratorioPeriodico
Giornale italiano di psicologiaAnno:
2018 - Fascicolo:
4 - Pagina iniziale:
747 - Pagina finale:
764La Psicologia Sperimentale e le Neuroscienze Cognitive stanno riflettendo sempre più sulle proprie pratiche di ricerca consolidate, anche in virtù dell'emergere della cosiddetta «crisi della riproducibilità ». Molti nuovi strumenti sono emersi recentemente, di natura specificamente statistica (ad es. analisi Bayesiana) o metodologica più in generale (ad es. "pre-registered reports"). In questo articolo suggerisco che questi strumenti sono tutti estremamente utili e dovrebbero essere adottati su larga scala, ma nessuno di essi costituisce una risposta universale al problema della replicabilità delle scienze comportamentali. Un rimedio più universale ai nostri problemi è invece la trasparenza, intesa con un impegno verso la comunità a rendere pubblico, a un certo punto del processo di ricerca, tutto il materiale che costituisce il nostro lavoro: gli stimoli, il codice per presentarli ai soggetti e raccogliere i dati, e il codice di analisi degli stessi. Espongo in questo lavoro le procedura di ricerca di cui il mio laboratorio si è dotato nel corso di questi anni, condividendo gli aspetti che stanno funzionando appieno, e quelli che invece ci stanno dando delle difficoltà . Infine, cerco di convincere il lettore che questo approccio open-everything non è soltanto etico e doveroso nei confronti della comunità che provvede al nostro stipendio e alle nostre risorse per la ricerca, ma anche conveniente per il singolo ricercatore in termini di progressione di carriera e prestigio nella comunità scientifica.
SICI: 0390-5349(2018)4<747:OSFSGL>2.0.ZU;2-Q
Testo completo:
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https://www.rivisteweb.it/doi/10.1421/92987Esportazione dati in Refworks (solo per utenti abilitati)
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