Autore
Aramini, DonatelloTitolo
Mito della romanità e razzismo nazional-romano. Le leggi del 1938 e l’Istituto di Studi RomaniPeriodico
Annali di storia delle università italianeAnno:
2022 - Volume:
30 - Fascicolo:
2 - Pagina iniziale:
327 - Pagina finale:
362La questione della persecuzione ebraica operata dal fascismo è ormai da anni al centro del dibattito storiografico. L’articolo si sofferma sulla reazione, e l’interpretazione, che uno dei principali istituti culturali italiani tra le due guerre diede al razzismo fascista. L’Istituto di Studi Romani, che annoverava tra i suoi collaboratori i principali studiosi italiani, accolse prontamente il nuovo indirizzo fascista legandolo alla tradizione e al mito di Roma. Il contributo mostra come nelle sue iniziative prese forma un’idea di razza che si avvicinava moltissimo al razzismo nazional-romano di Nicola Pende e Giacomo Acerbo, con lo scopo di dar forma a una visione «rispettabile» che fosse capace di trovare una sintesi ideologica in grado di dialogare con la Santa Sede e di imporre un razzismo non più moderato ma meno schiacciato sul modello tedesco. In tal modo, l’autore mostra come l’Istituto di Studi Romani sia un luogo dov’è possibile registrare le diverse tensioni, insite nella politica di massa, prodotte dalla sacralizzazione della politica e dall’ideologizzazione della religione
SICI: 1127-8250(2022)30:2<327:MDRERN>2.0.ZU;2-U
Testo completo:
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