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Autore
Zezza, Stefania

Titolo
Il colpevole silenzio: le «leggi razziali» nell’università italiana. La vicenda di Giuseppe Levi
Periodico
Annali di storia delle università italiane
Anno: 2021 - Volume: 28 - Fascicolo: 2 - Pagina iniziale: 267 - Pagina finale: 280

L’applicazione delle «leggi razziali» del 1938 ebbe un grave impatto sulla scuola e sull’università italiana. L’espulsione dei professori ebrei costituì una perdita gravida di conseguenze per il mondo accademico, molti docenti furono costretti a lasciare l’Italia per continuare il loro lavoro e alcuni non fecero più ritorno. Giuseppe Levi, famoso anatomista e stimato professore presso l’Università di Torino, fu espulso insieme ad alcuni dei suoi assistenti: la sua esperienza dopo il 1938 è estremamente indicativa della situazione che si venne a creare. Essa dimostra infatti quanto fu difficile per i professori espulsi trovare un lavoro all’estero, uscire dall’Italia, risolvere i problemi burocratici. Dalle testimonianze scritte dalla figlia, Natalia Ginzburg, e dai suoi studenti, dalle lettere che Levi scrisse e ricevette nella corrispondenza che tenne con suo figlio Mario, esule in Francia, e dai documenti d’archivio, è possibile comprendere quanto e come il fascismo e l’applicazione delle «leggi razziali» abbiano colpito i professori, sia come individui che come accademici. Giuseppe Levi, che era sempre stato antifascista, fu costretto a prendere decisioni difficili per continuare il suo lavoro già nel 1931, quando prestò il giuramento imposto dal governo fascista ai professori, e successivamente nel 1939, quando si trasferì all’Università di Liegi, dove fu sorpreso dall’invasione tedesca. Riuscì alla fine a tornare in Italia nel 1941 e dovette affrontare il rischio di essere deportato nel periodo successivo all’8 settembre 1943. Dopo la guerra ottenne di nuovo la cattedra a Torino, dove visse fino alla sua morte. Il filo conduttore della vicenda del professor Levi, durante i sette anni di forzata lontananza dall’università italiana, fu la sua forte determinazione a continuare le sue ricerche e a insegnare, proprio quando queste attività, soggette alla politica antisemita, non erano considerate come priorità dal regime.



SICI: 1127-8250(2021)28:2<267:ICSL«R>2.0.ZU;2-I
Testo completo: https://www.rivisteweb.it/download/article/10.17396/102625
Testo completo alternativo: https://www.rivisteweb.it/doi/10.17396/102625

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