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Autore
Prijatelj Pavicic, Ivana

Titolo
Reflections on the History of Dalmatian Culture and Art in the Immediate Post-War Period
Periodico
Il capitale culturale
Anno: 2016 - Fascicolo: 14 - Pagina iniziale: 895 - Pagina finale: 911

This paper deals with forming an idea of the old Dalmatian art and urban heritage within the new cultural paradigm that was created during the 1950s in Yugoslavia. It turns out that the period marked in politics by the escalation of conflict between Yugoslavia and Italy, due to the Free Territory of Trieste, was one of the most encouraging periods for the development of professional paradigm in Croatian art history. Cvito Fiskovic, Grgo Gamulin, Ivo Petricioli and Kruno Prijatelj by exploring the Dalmatian cultural heritage, ranging from artists so-called Schiavoni to urbanism, recognised artistic discontinuities and the composite character of Dalmatian culture. One of the main topics of their research was the role of ethnic mass in creating Dalmatian art and cultural landscape as a whole. In this way, by shifting the focus and direction of research, their aim was to free Dalmatian art of theoretical approaches resulting from the political and stylistic appropriation, in which it was considered as a passive reflection of external influences. It is this generation that recognized the key role of urban and rural space for the visual experience of Dalmatia. In the Fifties, in accordance with the new cultural paradigm, the image of old Dalmatian art was formed, which is still largely present in Croatian historiography. L’articolo è incentrato sulla formazione dell’immagine dell’antica arte dalmata e del patrimonio urbanistico nell’ambito del nuovo paradigma culturale che si andava creando negli anni Cinquanta del secolo scorso in Jugoslavia. L’autrice dimostra che il periodo in questione, segnato dalle crescenti tensioni tra la Jugoslavia e l’Italia a causa del Territorio libero di Trieste, è stato uno dei più ricchi di stimoli dal punto di vista dello sviluppo dei paradigmi storico-artistici. Studiosi come Cvito Fiskovic, Grgo Gamulin, Ivo Petricioli e Kruno Prijatelj, analizzando il patrimonio culturale nel periodo che va dagli artisti cosiddetti Schiavoni all’epoca dell’urbanismo, hanno potuto riscontrare le discontinuità artistiche e il carattere composito della cultura dalmata. Uno degli assi tematici centrali delle loro ricerche è stato quello del ruolo delle masse etniche nella creazione dell’arte figurativa dalmata e del paesaggio culturale nel suo insieme. In questa maniera, spostando il baricentro e la direzione stessa delle ricerche, hanno voluto liberare l’arte dalmata dagli approcci teorici provenienti da appropriazioni politiche o correntistiche che l’hanno presa in esame come un riflesso passivo delle influenze esterne. La generazione di studiosi in questione ha finalmente riconosciuto il ruolo chiave dello spazio urbano e di quello rurale nell’esperienza visiva della Dalmazia. Negli anni Cinquanta, in concomitanza col crearsi del nuovo paradigma culturale, si è venuta formando anche una nuova concezione dell’antica arte dalmata che è ancora oggi, in buona parte, presente nella storiografia croata.



SICI: 2039-2362 (2016)14<895:ROTHOD>2.0.ZU;2-4

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