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Autore
Castelfranchi, Cristiano

Titolo
Cognitivizing 'Norms'. Norm Internalization and Processing
Periodico
Informatica e diritto
Anno: 2013 - Volume: 39 - Fascicolo: 1 - Pagina iniziale: 75 - Pagina finale: 98

Per funzionare in modo appropriato le norme devono essere mentalizzate. A ben vedere, le norme sono concepite per influenzare agenti “autonomi”, agenti, cioè, i cui comportamenti sono condizionati da regole e motivazioni mentali interne; le norme mirano a indurre in loro degli obiettivi. Il funzionamento delle norme non può essere ridotto ai concetti di sanzione/incentivo e “utilità”. In termini teorici, l’adozione delle norme è un obiettivo in sé, non uno strumento; le norme non dovrebbero essere osservate a causa di possibili sanzioni. Le norme devono essere riconosciute e accettate come tali, non possono essere semplicemente ridotte a routine e abitudini. La diffusione e la permanenza in vita delle norme è innanzitutto una diffusione mentale e condivisione di valori e credenze. Le aspettative relative al fatto che un altro individuo si conformi ad una norma non sono solo “predizioni” basate sull’osservazione di una regolarità; esse sono vere e proprie aspettative che implicano il fatto che noi contiamo sul comportamento di un altro individuo e perciò lo vogliamo, lo desideriamo; noi non ci limitiamo a predire ma prescriviamo il comportamento degli altri. Esiste uno specifico “trattamento cognitivo” delle norme negli agenti cognitivi, dal riconoscimento di un input come una prescrizione normativa, alla formulazione dell’intenzione di osservare o violare la stessa. Le norme sono artefatti comportamentali e mentali finalizzati alla coordinazione tra gli individui, basati su differenti attitudini mentali complementari nei diversi ruoli normativi.



SICI: 0390-0975(2013)39:1<75:C'NIAP>2.0.ZU;2-1

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