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Autore
Gustapane, Antonello

Titolo
L'autonomia e l'indipendenza della magistratura alla Costituente (I parte): il dibattito nella Commissione dei settantacinque.
Periodico
Diritto e società
Anno: 1997 - Fascicolo: 2 - Pagina iniziale: 157 - Pagina finale: 188 - Parte: SAGGI

L'equivocità dei disegni di riforma perseguiti dalle attuali forze politiche in tema di ridefinizione degli assetti costituzionali dei rapporti intercorrenti tra le istituzioni giudiziarie e gli organi di indirizzo politico rende attuale ripercorrere nella sua interezza l'iter del dibattito costituente svoltosi sul punto, allo scopo di permettere la riscoperta dell'intima coerenza e della profonda sensibilità democratica delle fondamentali finalità perseguite dal legislatore costituente del 1948 nel delineare la struttura portante dell'organizzazione della giustizia nell'ordinamento italiano. Nell'ambito dei lavori dell'Assemblea Costituente la riforma dell'ordinamento giudiziario fu affrontata in sede redigente dalla seconda sezione sottocommissione della Commissione per la Costituzione, dove furono, inizialmente, presentati tre distinti progetti sul " potere giudiziario" dagli onorevoli Calamandrei del gruppo autonomista, Leone della D.C. e Praticolo del Fronte liberale democratico dell'Uomo Qualunque, che costituirono la base di partenza dell'articolata discussione che ivi si volse in sede redigente. All'estio di un intenso e ricco dibattito, la Commissione del settantacinque elaborò un progetto di Costituzione nel quale, volendo assicurare l'esercizio imparziale delle funzioni giudiziarie tanto giudicanti quanto requirenti, si voleva elevare la magistratura a ordine autonomo ed indipendente dagli altri poteri dello Stato, governato in modo autonomo da un CSM, composto pariteticamente da rappresentanti eletti dagli stessi magistrati e dall'Assemblea Nazionale, presieduto dal Capo dello Stato , affiancato da due vicepresidenti, ossia il Primo Presidente della Corte di Cassazione e uno dei componenti c.d. laici. Al CSM si voleva assegnare il compito di provvedere al governo della magistratura secondo le previsioni della legge di ordinamento giudiziario, da approvare a maggioranza assoluta, venendo riservato al Ministro della giustizia, responsabile politicamente di fronte al Parlamento, la funzione di provvedere all'organizzazione dei servizi relativi all'amministrazione della giustizia e di esercitare l'latrai vigilanza sul funzionamento dei servizi stessi degli uffici giudiziari.



SICI: 0391-7428(1997)2<157:LELDMA>2.0.ZU;2-1

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