E in questa operazione la scienza storica di M. Bloch e delle “Annales”:
· ha inaugurato il ricorso al lavoro di èquipe anche tra gli storici;
· ha elaborato strumenti di indagine nuovi, come i criteri della critica della testimonianza, o i concetti relativi all’esistenza, nella storia dell’uomo, di fenomeni che hanno tempi diversi, di lungo, medio e breve termine, corrispondenti a livelli diversi (rispettivamente quello geografico, sociale e individuale, secondo Braudel nella Prefazione alla prima edizione francese di “Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II”- 1946), che si incrociano e sovrappongono.
Altro es. di questa storiografia: M. Bloch: I re taumaturghi- 1924; Einaudi 1973.
Quale l’altro motivo di questa premessa, oltre quello di spiegare come e perchè in realtà oggi per la storia tutto è fonte?
Quello di renderci consapevoli che, di fronte a una richiesta di informazioni storiche, un bibliotecario deve:
· una storia che racconta,
· una storia che romanza,
· una storia che ricorda attraverso la memoria,
· una storia-scienza che cerca di spiegare e documentare, a volte anche attraverso il racconto e la memoria, ma senza assolutamente esaurirsi in essi.
Sta a noi conoscere e decidere cosa proporre al nostro pubblico, a seconda appunto di chi è il nostro interlocutore.