Il diritto di asilo nell'ordinamento costituzionale tedesco/ di Gabriella Mangione. - Milano : Giuffrè 1999. - ix 261 p. ; 24 cm. | |
Secondo una dottrina che è da condividere non è dato di intendere la vera ultima sostanza dei problemi che investono oggi i diritti fondamentali se non ci si rende preliminarmente conto delle profonde trasformazioni che sotto i profili dei contenuti delle strutture e delle funzioni quei diritti hanno subito nel corso degli sviluppi intervenuti dopo la loro prima attivazione storica. Quanto questa affermazione sia vera è confermato dalla storia dell'Asylrecht in Germania. Nella complessa problematica relativa alla configurabilità dei diritti fondamentali il diritto di asilo tedesco offre un esempio particolarmente evidente di quel singolare processo di osmosi tra i valori originariamente posti a base dell'architettura costítuzionale e le esigenze prodottesi nel tempo a seguito di una molteplicità di fattori politici economici sociali. Concepito dal Parlamentarischer Rat come diritto fondamentale illimitato ed assoluto la sua portata è stata ridimensionata inesorabilmente annullata secondo alcuni - attraverso l'emanazione della 39a legge di revisione costituzionale. È opportuno dunque distinguere due periodi nella storia del diritto fondamentale di asilo in Germania. Il primo comincia con l'emanazione del Grundgesetz e si conclude alla fine del giugno 1993; il secondo ha inizio l'1 luglio 1993 al momento dell'entrata in vigore della legge di revisione costituzionale e si estende fino ad oggi posto che il Tribunale Costituzionale Federale ha sostanzialmente confermato la legittimità costituzionale dell'intera riforma.
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