Forme innovative di integrazione tra enti locali/ di Monica Giani. - Milano : Guerini ©2003. - 306 p. ; 23 cm. - (Economia e Istituzioni) | |
La maggior parte delle Unioni di comuni createsi fino a oggi in Italia è nata per gestire unitariamente dei servizi al fine di ridurre i costi e raggiungere standard qualitativi più elevati. In questo lavoro si propone invece l'Unione di comuni come propulsore dello sviluppo economico locale. Questa nuova chiave di lettura parte dalla rilevazione che lo sviluppo economico di un territorio è conseguenza di una programmazione economica efficiente tempestiva e coerente con le esigenze dell'area da cui discende la responsabilità e il compito per l'ente locale di assumere un ruolo centrale nella formulazione delle strategie dell'area stessa. Il ruolo dei comune sarà tanto più incisivo quanto più disporrà di alcune leve fondamentali per l'attivazione dello sviluppo economico e sociale ovvero il controllo dei territorio e la possibilità di prendere decisioni che riguardano il territorio stesso. Spesso però gli enti locali hanno una dimensione tale da rendere difficile ogni tipo di messa in atto degli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale. Per poter intervenire dunque in modo efficace è opportuno alzare il livello della scala territoriale di riferimento che deve quindi essere rappresentato non dal singolo comune ma da un insieme di enti caratterizzati dalle medesime problematiche. In questa prospettiva l'Unione di comuni sembra essere lo strumento adatto per diventare l'interlocutore principale di una rete di attori pubblici e privati chiamati a definire gli interventi per la promozione dello sviluppo di un territorio. E' interlocutore privilegiato in quanto racchiude in un unico soggetto le peculiarità sociali le vocazioni economiche le problematiche e di conseguenza anche le volontà e le azioni strategiche da intraprendere.
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