LIUC Papers n. 110, luglio 2002 - Etica, diritto ed economia, 7

The efficiency of the non-profit enterprise: constitutional ideology, conformist preferences and reputation

Lorenzo Sacconi

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Sommario

Secondo una tesi nota (Rose Ackerman 1996) l'impresa non profit (NP) è capace di attrarre imprenditori e lavoratori ideologici. Infatti qui si dimostra in primo luogo che senza l'elemento ideologico un semplice gioco tra l'imprenditore, il lavoratore e il beneficiario di un “impresa sociale” ottiene come risultato un equilibrio opportunistico che avvantaggia i membri interni dell'organizzazione a scapito del beneficiario. In tal modo la NP non si comporta meglio della sua controparte for profit. Nel modello qui proposto l'imprenditore e il lavoratori ideologici condividono un principio di giustizia inteso come ideologia costituzionale della NP concordato in un gioco di contrattazione ipotetico ex ante. Il principio costituzionale offre ai giocatori una fonte indipendente di motivazione (una fonte di utilità) nella misura che essi credono nella reciproca conformità all'ideologica da parte di tutti i partecipanti all'organizzazione. Questa utilità basata sulla conformità è detta “ideologica” ed è intesa come la rappresentazione della preferenza per la conformità attesa nei riguardi di un dato principio costituzionale. Le basi filosofiche di questa riforma della funzione di utilità personale vengono elaborate attraverso la distinzione tra due concetti di preferenza dell'Io: preferenze conseguenzialiste e preferenze conformiste. Le seconde sono preferenze per quelle azioni che sono parte di stati del mondo descritti in termini di azioni interdipendenti, le quali si conformano a una norma o principio astratto e che divengono efficaci una volta che il soggetto della preferenza si aspetti che gli altri giocatori facciano la loro parte nello stato del mondo suddetto e che anch'essi si aspettino che il primo faccia la sua parte nello stesso stato del mondo. Risulta così che l'utilità ideologica dipende dall'aspettativa che tutti i giocatori, il soggetto della preferenza incluso, seguano modi deontologici di agire. Su questa base è possibile vincere gli incentivi personali ad adottare comportamenti opportunistici, cosicché la NP in senso proprio si afferma. Si dimostra infatti che nel “gioco dell'impresa sociale” tra i membri dell'organizzazione esiste un equilibrio organizzativo che minimizza i costi di transazione per il beneficiario. In ultima istanza questo equilibrio dipende però dall'emergere di un sistema di aspettative circa la reciproca conformità alla ideologia costituzionale. Poiché la stessa esistenza di tale equilibrio, non solo la sua selezione, dipende dall'esistenza del sistema appropriato di aspettative reciproche, è necessario concentrarsi sulla spiegazione di come tale sistema di aspettative possa emergere. Qui viene introdotto il codice etico della NP, visto come il passaggio indispensabile per derivare un equilibrio di reputazione tra la NP intesa come un tutto e i suoi stakeholder esterni all'interno di un gioco iterato il cui gioco componente è il tipico gioco della fiducia giocato in condizioni di informazione incompleta e in presenza di contingenze impreviste. Alla fine risulta che il modello delle motivazioni conformiste e quello della reputazione in presenza di contingenze impreviste svolgono ruoli complementari e in grado di supportarsi a vicenda nella spiegazione dell'efficienza della NP.

Abstract

According to one thesis the non profit enterprise (in short NPE) is able to attract ideological entrepreneurs and workers (Rose-Ackerman 1996). In fact I prove that without the ideological element, a simple game between the entrepreneur, worker and beneficiary is condemned to an opportunistic equilibrium, beneficial to the internal members of the organization but detrimental to the beneficiary. Thus the NPE does not better than its for profit counterpart. In my model ideologues, both entrepreneurs and workers, share a principle of justice seen as the constitutional ideology of the NPE, agreed upon in an hypothetical ex ante bargaining game. The constitutional principle provides an independent source of motivation (a source of utility) of the players, in so far as they believe in the reciprocity of conformity to the ideology by all the participants. I call this conformity-based utility “ideological”, and I see it as the representation of a preference for expected conformity to the given constitutional principle. The philosophical underpinnings of this reform of the players' utility functions in worked out by distinguishing two concepts of preferences of the Self: consequentialist preferences and conformist preferences. The latter are preferences for those actions that are part of states of affairs described in terms of interdependent actions conforming to an abstract norm or principle, which become effective once the preferences' holder does expect that the other players do they part in that state of affairs and they do expect that himself do his part in the same state of affairs. What result is that a player's ideological utility depends on the expectation of deontological modes of behaviour followed by all the participants, himself included. On this basis it is possible to overcome personal incentives to embrace opportunistic behaviour, so that the proper Non-profit Enterprise emerges. It is proved that in the “social enterprise game” amongst the member of the organisation there exists an organisational equilibrium minimising transaction costs to the beneficiaries. At last, this equilibrium rests on the emergence of an expectations system of reciprocal conformity to the constitutional ideology. As the existence - not even the selection – of the internal organizational equilibrium rests heavily on the existence of the appropriate system of reciprocal expectation, the problem of how we can justify the emergence of the appropriate system of beliefs must be underlined. Here is where the explicit moral codes of the NPE enters the scene. I see the code of ethics as the building block for deriving a reputation equilibrium between the NPE as a whole and its external stakeholders within a repeated game, whose stage-game is the typical game of trust played under incomplete knowledge and unforeseen contingencies. At last the conformist-motivation model and the reputation model under unforeseen contingencies are shown to play together in a mutually supporting explanation of the efficiency of the NPE.

 
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