Secondo una ricerca dell'University College of London sulle abitudini dei ricercatori nell'accesso alla letteratura periodica accademica, sul totale degli articoli scaricati meno del 5 per cento è letto integralmente; per circa il 20-25 per cento sono lette solo le prime due pagine; il restante 70-75 per cento è stato scelto dopo aver stabilito leggendo il relativo abstract se è pertinente alla propria ricerca e vale la pena approfondirlo.
Poiché, come dimostrano questi dati, fare ricerca e produrre nuovi documenti pongono forti vincoli di tempo, per cui non è pensabile leggere per intero tutte le pubblicazioni che si riescono a reperire, soprattutto quando la ricerca si estende nel tempo è necessario trovare un modo per maneggiare libri e articoli ricavandone la parte essenziale, per poterci tornare con più agio quando si inizierà a scrivere il proprio testo. Per venire incontro a questa esigenza, agenzie di documentazione ed editori hanno sperimentato e utilizzano per libri e banche dati alcune tecniche di rappresentazione di documenti mediante le quali produrre forme sostitutive dei documenti stessi.
"Abstract", dal latino "trahere", indica la sintesi del contenuto di un documento. L'Oxford English Dictionary specifica la definizione generale di "abstract" ("something abstracted or drawn from others") aggiungendo una citazione da Samuel Johnson: "a smaller quantity containing the virtue and power of a greater" ("un'entità quantitativamente più piccola che contiene le virtù e la potenza di un'entità più estesa").
La scuola italiana sottovaluta l'attività di abstracting, tuttavia sintetizzare i testi che si giudichino interessanti ai fini della propria ricerca è importante, in quanto presuppone l'interpretazione e la comprensione dei testi nelle loro linee fondamentali, che è il fine della lettura stessa. In questo senso la medesima attività di sottolineatura è una forma, anche se molto grezza, di abstracting: le sottolineature servono a estrarre i punti fondamentali del testo, fino a un massimo di un decimo/un ventesimo del totale circa.
Naturalmente il lavoro di interpretazione e comprensione dei testi può essere svolto anche solo a mente, ma - e questa è un'ulteriore funzione degli abstract - dal momento che non è possibile affidarsi solo alla memoria, né alla continua rilettura dei testi, è consigliabile tradurlo nella realizzazione di riassunti da poter riprendere in futuro quando ce ne sia bisogno.
Il rischio in cui si incorre più facilmente nel riassumere documenti è di mettere insieme pezzi copiati dai documenti originali, senza riuscire a comunicare quali sono le parti rilevanti. Dato che l'abstract serve come passaggio per ricordare in pochissimo tempo ciò che è degno di nota nel testo riassunto, la redazione di questo tipo di testi richiede particolare attenzione. Il tempo impiegato per questo scopo non è determinante se il risultato consentirà di risparmiarne molto in futuro.
Sono stati redatti standard internazionali per la stesura di abstract coerenti ed efficaci, al fine di rendere funzionale e corretta l’attività di abstracting.[1]
[1] Cfr. International organization for standardization, International Standard ISO 214: Documentation - Abstracts for publications and documentation, S.l., ISO, 1976;
National information standards Organization (U.S.), Guidelines for abstracts: an American national standard, Bethesda, NISO Press, 1997.