Le "Note regionali annuali"

Banca d'Italia pubblica ogni anno un'analisi dell'andamento dell'economia di tutte le regioni italiane (Note regionali annuali), che viene curata dai singoli uffici studi delle filiali regionali. Queste note annuali documentano l'andamento dell'economia reale a partire dalle attività produttive, di cui vengono analizzati i trend congiunturali. Le valutazioni degli Uffici studi si fondano sull'impiego di varie fonti (Istat, ISAE, Prometeia, CERVED...) e sui dati dell'Indagine che ogni anno Banca d'Italia conduce su 3000 imprese industriali con oltre 20 addetti.

Per fornire il quadro completo dell'economia reale accanto all'andamento della produzione e alle prospettive di trasformazione in corso della struttura produttiva, si analizzano gli scambi e il mercato del lavoro.

Una seconda sezione è dedicata alle attività degli intermediari finanziari in Lombardia e all'analisi del credito erogato alle imprese in ciascuna realtà regionale.

L'ultima sezione è dedicata al ruolo dell'intervento pubblico sul territorio regionale. L'appendice che chiude la pubblicazione contiene le tavole statistiche di corredo dell'analisi.

Le note sulla Lombardia

La sede di Milano con la collaborazione delle altre filiali della regione ha presentato a fine maggio il testo della "nota annuale", che è reperibile sul sito della Banca tra le pubblicazioni dell'istituto. Nel caso della Lombardia le imprese coinvolte nell'indagine annuale dell'Istituto di via Nazionale sono 350.

"Nel 2006, il prodotto della Lombardia è aumentato del 2,3 per cento, un ritmo superiore alla media nazionale; i principali indicatori congiunturali segnalano un ulteriore sviluppo della crescita nei primi mesi del 2007...
In presenza di ampi margini inutilizzati di capacità produttiva, che si sono gradualmente ridotti in corso d'anno, la spesa per investimenti è rimasta debole ... La crescita del prodotto ha beneficiato della domanda dall'estero, in particolare di quella proveniente dalla Germania e dai mercati più dinamici (tra i quali la Cina, i paesi dell'europa centro-orientale e quelli di recente ammissione alla UE) che stanno rapidamente acquisendo importanza...Nonostante la ripresa delle vendite all'estero, la quota di esportazioni della regione sul mercato mondiale si è ridotta.
La ripresa dell'attività nel 2006 potrebbe in parte derivare da progressi strutturali nella capacità delle imprese di affrontare con successo la competizione sui mercati interno ed estero. L'ipotesi dell'avvio di una ristrutturazione trova alcune conferme in un'indagine condotta dalla Banca d'Italia su un campione di imprese industriali italiane, che in Lombardia ha coinvolto circa 350 imprese con almeno 20 addetti. Quasi la metà delle imprese ha introdotto mutamenti nella propria strategia aziendale tra il 2000 e il 2006, ampliando la gamma dei prodotti offerti e innalzandone (in un quarto dei casi) il contenuto tecnologico. Circa l'8 per cento ha effettuato investimenti nel marchio; una quota simile ha investito in attività connesse con l'internazionalizzazione. Rispetto alla media del Paese, le imprese lombarde si sono maggiormente orientate all'innovazione e all'espansione dell'attività all'estero. Oltre un terzo di esse ritiene che la propria strategia sia stata, più della dinamica della domanda, l'elemento determinante nell'influenzare il fatturato nel 2006...
Nel confronto con le aree europee più sviluppate, il sistema economico regionale continua a presentare ritardi. L'incidenza dei diplomati e dei laureati in Lombardia è superiore a quella dell'Italia, ma inferiore alla media europea. Sotto il profilo qualitativo, il divario rispetto ai principali paesi appare più ampio per l'istruzione universitaria...
Nel 2006, l'occupazione regionale ha accelerato; il contemporaneo aumento dell'offerta di lavoro ha concorso ad abbassare il tasso di disoccupazione al 3,7 per cento...
I finanziamenti indirizzati all'economia lombarda sono cresciuti del 12,7 per cento, l'incremento più alto dalla fine del 2001

(Fonte: "I risultati dell'anno" in L'economia della Lombardia nell'anno 2006, Banca d'Italia, 2007, p. 5-7)".