Ricerca senza qualità? Il caso delle scienze aziendali e del management
Gianfranco Rebora
(138 Kb)
Sommario
Gli schemi di valutazione e di quality assurance stanno diventando uno strumento potente per promuovere il miglioramento della ricerca universitaria e dei suoi risultati. Un esito positivo di questi processi dipende però dalla coerenza e rispondenza dei criteri di valutazione e misura adottati rispetto alle caratteristiche di ogni settore degli studi. Il paper sviluppa una visione critica della ricerca nel campo del management come scienza sociale. Il comportamento manageriale nelle aziende deve fronteggiare condizioni di ambiguità, incertezza, difficoltà di definire confini tra le varie attività e comporta quindi uno spazio rilevante per la libera interpretazione dei ruoli da parte degli attori. Si tratta di caratteristiche che vengono trascurate quando gli studi in materia subiscono l’influenza eccessiva di un orientamento scientifico che si ispira alle scienze della natura e che porta a trascurare il potenziale conoscitivo e interpretativo dei metodi di ricerca qualitativi propri delle scienze sociali. Si sostiene che la prassi di valutazione della ricerca in questa area dovrebbe considerare la visione di arte, mestiere e scienza come tre componenti fondamentali del management, accogliendo spunti discorsivi sviluppati nel tempo da autori come Arthur Koestler, Donald Schon, Henry Mintzberg, e anche Carlo Cattaneo. In tal modo, la valutazione può recepire la natura essenzialmente “di trasformazione” della qualità della ricerca accademica nel campo delle scienze sociali., distaccandosi da un orientamento di mera “conformità allo scopo” che non riesce a svilupparne pienamente il potenziale. Il paper si conclude delineando alcuni aspetti organizzativi riferiti alla ricerca di management.
Abstract
The role of research as a basic function of Universities and as leaven of the educational process is enhanced in the European context by a number of intergovernmental agreements and declarations, from Bologna Magna Charta Universitatum of 1988 to more recent events including Bologna Process and EU objectives for 2010. The schemes of quality assurance are becoming a powerful engine promoting the improvement of research outputs. But this result is guaranteed by the coherence of the measurement criteria with the intrinsic characteristics of each fields of studies. This paper offers a critical view of the case of research and studies on management, starting from the point that managerial behaviour has to cope with ambiguity, uncertainty, fuzziness and opens a very broad interpretative space for the actors. Instead, management as a social science is deeply influenced by a tendency towards obedience to an overarching science and technology orientation which influences the governance of all research activities, privileging ‘positivist’ social science and thereby overlooking the potential utility of interpretative and reflective social science and their associated qualitative methods. Evaluation practices of research in this area should consider the vision of art, craft and science as the three very relevant components of management, going on with the talk of Arthur Koestler, Donald Schon and Henry Mintzberg, and being linked also to the thought of a former Italian philosopher, Carlo Cattaneo. In this way, evaluation can assume the right focus on the essential transformative nature of quality, rather than fitness-for-purpose gloss which impoverishes the full potential of academic research in the field of social sciences. The paper concludes outlining some organisational aspects of management research activities and a frame of reference for developing researchers’ skills and competencies.